Macinano chilometri per pochi euro a corsa. Spesso rischiano la vita per lavorare. Si stima che ci siano tra i seimila e gli ottomila rider solo a Milano, dove il food delivery è nato e cresciuto con l’arrivo di nuove piattaforme.
Ma, nonostante la crescita del mercato, rimangono i problemi: spesso inquadrati come lavoratori autonomi, i rider devono fare i conti con condizioni lavorative precarie e retribuzioni spesso troppo basse. Solo un mese fa l’ultima protesta, con i fattorini scesi in piazza per protestare contro l’abbassamento delle retribuzioni fino al 40% e chiedere l’introduzione di un salario minimo.