REDAZIONE MILANO

La disperata lotta per strapparlo al lago agitato

Un vigile del fuoco fuori servizio ha tentato di salvare Ibrahim annegato in un lago, ma le condizioni ambientali erano difficili. I colleghi di turno hanno impiegato più di un'ora e mezza per localizzarlo e recuperarlo.

È stato un vigile del fuoco fuori servizio ad accorgersi che Ibrahim stava annegando e a buttarsi per primo in acqua per provare a recuperarlo. Stava camminando sul lungolago, ha visto a distanza i cinque ragazzini sulla piattaforma galleggiante, ha continuato a tenerli d’occhio e nel frattempo si è avvicinato perché intuiva che sarebbe potuto succedere qualcosa di grave. Purtroppo non si sbagliava e uno dei ragazzini non è più riemerso. Appena ha visto Ibrahim andare su è giù con la testa, annaspare e sbracciarsi ha raggiunto la piattaforma di corsa, si è tolto le scarpe e i vestiti più pesanti per non andare a fondo e si è tuffato in acqua pure lui per cercare di salvarlo.

Si è immerso ripetutamente per cercare forsennatamente il 13enne, ma l’acqua era troppo torbida a causa delle onde e troppo fredda.

Ha resistito il più a lungo possibile, poi però è dovuto uscire dal lago perché stava cominciando ad accusare i primi segni di ipotermia e avrebbe rischiato di affogare anche lui. In pochi minuti sono comunque arrivati i colleghi di turno. Nonostante fossero equipaggiati di tutto punto anche per loro le condizioni ambientali si sono rivelate molto difficili e hanno impiegato più di un’ora e mezza per localizzare e recuperare Ibrahim.

D.D.S.