Scuola, scientifici sold-out: picco di esuberi

Studenti fuori dalle graduatorie in centro e non solo. Le famiglie: urgono spazi extra. Domani summit dei classici

Studenti al liceo

Studenti al liceo

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«C’è un esubero di centinaia di domande in tutti gli scientifici della città: Volta, Einstein, Cremona, Leonardo, Severi, Vittorio Veneto... tutti con centinaia di esuberi», il messaggio rimbalza nelle chat dei genitori, nel giorno della chiusura delle iscrizioni, insieme a un appello: «Comune e Città Metropolitana non potrebbero insieme ai presidi verificare per tempo la disponibilità di spazi aggiuntivi?». Com’era successo dopo il boom dei licei classici, con l’apertura della “succursale“ del Carducci e con il “tavolo dei classici di Milano“, che resta sempre aperto e che anche domani – alla luce dei dati – capirà se raddrizzare o meno il tiro. 

Il tema dei licei sold-out – soprattutto del centro ma non solo – tiene banco mentre i dirigenti scolastici fanno i conti e iniziano a chiamare per “dirottare” le iscrizioni. Lo ha fatto già prima della chiusura il liceo scientifico Volta: 252 posti a disposizione, tutti esauriti. «Abbiamo chiamato le famiglie che sarebbero rimaste fuori per permettere loro di scegliere un’alternativa per tempo», spiega il preside Domenico Squillace. Perché altrimenti rischiano di restare fuori anche dalla scuola inserita come “seconda scelta”.

Al Volta quest’anno la pandemia ha spazzato via il test. «Che speriamo di reintrodurre, resto convinto che sia il metodo più onesto – continua il dirigente –. Per un anno torneremo un liceo più di quartiere, prima avevamo un’utenza del 35% di studenti da fuori Milano». Quest’anno la vicinanza da scuola conta di più, come la pagella di seconda media. «È crollato anche il numero di ragazzi stranieri mentre negli anni scorsi anche chi non era madrelingua e non aveva una media alta in seconda media ma superava il test brillantemente aveva un’occasione, se la giocava», ricorda Squillace. Come chi abita nei quartieri più periferici e che ora deve cercare posto altrove.

Ma dove? «C’è un vero esubero quando il numero di richieste al liceo scientifico supera l’effettiva disponibilità di posti su tutta la città di Milano – ricorda Squillace –. E se c’è, una soluzione va trovata, perché non è tempo di pigiare i ragazzi in classe come salsicce. Io già sto facendo classe da 28». Esuberi anche al Leonardo da Vinci, che quest’anno ha dominato la classifica dei licei di Eduscopio: «Gli esuberi sono almeno di una trentina, ma forse anche di più. E già da anni non possiamo accettare più nessuno in seconda battuta», spiega il vicepreside Marco Negri. Non si potranno “dirottare“ iscritti neppure al Bottoni. «Quando sono arrivata quattro anni fa c’erano quattro sezioni, tre anni fa sei, due anni fa sette, quest’anno otto e ne faremo nove – spiega la preside Giovanna Mezzatesta – c’è stato un aumento ma dovuto anche al crollo degli anni precedenti». 

Resta il tema del numero di alunni per classe, in tempi di Covid il “tetto“ non è cambiato. «Ma non staremo sui 24-25 – continua Mezzatesta –. E spero non mi dicano di fare una classe in meno, perché arriveremmo a 31». Classi-pollaio: quelle che sono state condannate anche ieri nel sit-in di Priorità alla scuola e dei sindacati sotto il provveditorato regionale. Ci sono già una trentina di esuberi anche al liceo classico Tito Livio: «Siamo sulle 215 iscrizioni – spiega il preside Giorgio Galanti – nella migliore delle ipotesi posso creare sette classi. Per 170. Ma se ti scelgono è perché vogliono sceglierti, perché hanno sentito l’esperienza formativa e vogliono condividerla. È faticoso dire loro di andare altrove».

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