Intossicati nel residence: Pietro e Francesco, dalla Campania a Milano per un lavoro

Il compagno si era trasferito per un posto in un supermercato, Caputo era in attesa di colloquio. Volevano costruire una vita stabile in Lombardia. Genitori sotto choc dopo la tragedia

Fuga di monossido al Linate residence: un morto e un intossicato grave

Fuga di monossido al Linate residence: un morto e un intossicato grave

Segrate (Milano) - Sconcerto, incredulità, occhi lucidi. Ospiti del Linate Residence tenuti fuori dalla struttura, evacuata per sicurezza. E poi invitati a cercare altri alberghi. Scene dopo il dramma, che ha sconvolto una tranquilla mattinata a Novegro.

Pietro Caputo, 21 anni, ha perso la vita. Era originario di Pompei ma residente a Torre Annunziata, alle porte di Napoli. Lui era arrivato a Milano solo sette giorni fa, il 3 novembre scorso. Era arrivato per fare visita al suo compagno, Francesco Mazzacane, 24 anni, originario di Torre del Greco. Pare stesse studiando per un colloquio di assunzione a Milano. Francesco ora lotta tra la vita e la morte in ospedale a causa del monossido killer sprigionato, secondo i primi accertamenti, da una caldaia difettosa. Il 24enne era a Milano da poco più di un mese, perché aveva da poco trovato lavoro. Era stato assunto da Esselunga e a inizio ottobre si era trasferito a Milano e aveva preso una stanza al Linate Residence di Novegro.

Un giovane in cerca di stabilità, con l’obiettivo di costruire una vita in Lombardia. Il suo desiderio di indipendenza economica lo ha portato a 800 chilometri di distanza da casa. Esselunga lo aveva assunto e come incentivo, come è prassi per chi arriva dal Sud o da fuori regione, gli pagava l’alloggio in attesa di trovare una sistemazione stabile. Pietro e Francesco hanno avuto la sfortuna di avere come alloggio nel residence la stanza al piano terra, quella sopra la caldaia. Gli altri ospiti e i dipendenti della struttura non si sono accorti di nulla, fino a quando è emerso il dramma.

"Sono uscita presto la mattina col mio compagno che lavora a Linate – racconta una giovane donna di Como – non mi sono accorta di nulla. Quando sono tornata, erano le 14, ho trovato vigili del fuoco, carabinieri e ambulanze e non ho potuto accedere al residence. Avevamo la stanza nello stesso corridoio, girato l’angolo. Siamo stati fortunati. Che tragedia assurda. Non so se questa notte daranno l’agibilità al residence ma dopo quello che è accaduto andiamo via appena ci ridanno i bagagli". Sono una decina gli ospiti che, arrivati al residence, hanno potuto solo prendere i loro effetti personali. Poi sono andati via. La struttura ha dovuto invitare tutti gli ospiti a trovare altre sistemazioni. Verso sera è uscito dalla reception, dove carabinieri e vigili del fuoco hanno effettuato per ore i rilievi, il responsabile del residence: "A quanto mi risulta tutte le certificazioni sono in regola". E non ha voluto aggiungere altro.

Il Linate Residence è stato di recente al centro di lavori di ristrutturazione. Si presenta su internet come "una nuova struttura che sorge a poche centinaia di metri dall’aeroporto di Linate, uno scalo che ogni giorno accoglie migliaia di viaggiatori in cerca di un alloggio". Tra gli ospiti, infatti, ci sono viaggiatori che hanno fatto tappa a Milano, turisti, espositori del Parco esposizioni di Novegro. Ora saranno le indagini coordinate dalla Procura di Milano a dare una risposta alla tragedia. Sul cadavere del giovane verrà effettuata l’autopsia, anche se sembrano esserci pochi dubbi sulla causa della morte. Poi il corpo verrà consegnato ai familiari, che potranno celebrare le esequie.

 

 

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