Ingegneria, lavoro sempre più rosa a Milano. Ma il gap salariale arriva a 250 euro

Stipendi medi più bassi per le donne a 5 anni dalla laurea, anche se fioccano le offerte: "Parità ancora lontana"

Ingegneria sempre più aperta alle donne

Ingegneria sempre più aperta alle donne

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Milano - L’ingegneria è, sempre di più, una materia al femminile. Cresce il numero delle studentesse iscritte ai corsi di laurea di ingegneria, anche per effetto delle iniziative per avvicinare le donne alle cosiddette materie Stem, richiestissime nel mercato del lavoro. Ma anche in questo capo pesa il divario salariale tra uomini e donne, con una parità di genere ancora lontana. Una laureata in Ingegneria industriale o dell’informazione guadagna mediamente, a 5 anni dalla laurea, poco più di 1.700 euro netti mensili, contro gli oltre 1.850 euro dei colleghi uomini: il 7,6% in meno.

Più ampio invece il gap all’interno del gruppo “Ingegneria civile/Architettura” in cui a fronte di un valore medio pari a 1.644 euro netti al mese rilevato tra gli uomini, il corrispondente tra le donne è appena superiore ai 1.400 euro, ossia il 13,9% in meno. Una situazione fotografata dai dati del Centro studi Cni sul tavolo di cinque società attive nel settore dell’ingegneria e dell’architettura (ArchLivIng, Alpina, NET Engineering, Suez e Stantec) che hanno deciso di creare la rete “Women in Engineering“ a sostegno delle professioniste e delle studentesse.

Progetto che verrà presentato il 23 giugno a Milano, nella Giornata internazionale delle donne In ingegneria. "Insieme possiamo fare davvero la differenza – spiega Emanuela Sturniolo, amministratrice delegata di Stantec (nella foto) – rendendo il settore della progettazione veramente inclusivo e pieno di opportunità. Penso ad esempio ai salari, verso cui si rileva ancora una certa disparità di trattamento economico". Nei primi anni 2000 la percentuale di donne era pari al 16% dei laureati in Ingegneria.

Ora si è arrivati al 28,1%. Una quota, secondo la ricerca, che "ha definitivamente posto fine al fenomeno che ancora negli anni ’80 faceva dell’ingegneria una materia per maschi". In Italia ci sono circa 174.900 donne in possesso di una laurea in ingegneria, il 18,6% del totale.​ Un fenomeno che si riflette anche guardando le iscrizioni all’albo professionale. Nel 2010 la quota femminile era il 10,8%, salita al 13,7% nel 2015 e al 16,1% nel 2021. A un anno dalla laurea, negli indirizzi industriali e dell’informazione, il 74% ha trovato un lavoro.

Più complicata la carriera nel settore civile: la quota di laureate occupate a un anno dalla laurea si riduce al 54,1%. Un tasso comunque più alto rispetto a quello di altri settori. E le offerte non mancano. Ad esempio il colosso della logistica lombardo Bracchi, che conta il 45,5% delle nuove assunte di sesso femminile, lancia un appello per bocca del’ad Umberto Ferretti: "Siamo alla ricerca costante soprattutto di autisti, magazzinieri, ingegneri logistici e professionisti nella gestione di trasporti, spedizioni, gestione documenti doganali e fiscali". Le donne, quindi, sono le benvenute.

 

 

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