
Un presidio per chiedere sicurezza sul lavoro di fronte all’aumento di morti e feriti
di Andrea Gianni
Ci sono i corsi di formazione sulla sicurezza sul lavoro "fantasma", che non vengono effettuati, e poi la formazione "puramente formale, erogata da enti compiacenti" attraverso attività che servono solo per "compilare la scheda" e mettersi quindi in linea con le norme, senza un effetto reale sulla prevenzione. Un allarme lanciato dalla procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano, a capo del pool Ambiente, Salute e Lavoro della Procura di Milano. Un ufficio che apre circa 1600 fascicoli d’inchiesta ogni anno - in media quattro al giorno - per violazioni delle norme contro gli infortuni sul lavoro, incidenti che continuano a provocare morti e migliaia di feriti. L’ultimo caso, a Milano, è la tragedia della vigilia di Natale: la morte dell’operaio Amsa Maurizio Mazzeo, rimasto schiacciato tra il mezzo di servizio e un’auto parcheggiata. Un 52enne che aveva tre figli, ancora minorenni, ora rimasti orfani di padre. Siciliano, intervistata dalla web tv della Uil Lombardia (Sindacato.tv) ha lanciato anche l’allarme sulla "catena di appalti e subappalti che rende difficile individuare correttamente le responsabilità" anche perché "quando si frappongono cooperative di somministrazione di manodopera diventa una guerra impari".
Il grande numero di fascicoli d’inchiesta aperti ogni anno per violazioni delle norme ha, però, anche una lettura positiva, "perché significa che è stato operato un controllo e sono state imposte delle prescrizioni per far cessare l’illegalità e ripristinare la sicurezza sul lavoro", prevenendo quindi infortuni. La "situazione più pericolosa è la mancanza di formazione", la proposta è un aumento di "ispettori, controlli e verifiche", anche perché le leggi attualmente in vigore sono già efficaci.
"Il sistema normativo è fatto per proteggere il lavoratore non solo dalla sua imprudenza – ha proseguito Siciliano – ma anche dalla temerarietà". Invece continuano a registrarsi infortuni, anche con costi sociali enormi come quelli legati a un’invalidità, che potrebbero essere evitati con una adeguata prevenzione. La procuratrice aggiunta, spiega il segretario generale della Uil Milano e Lombardia Enrico Vizza, ha confermato una "situazione ormai insostenibile che la Uil denuncia da tempo: la carenza di una corretta formazione sia oggettiva che soggettiva da parte dei datori di lavoro verso gli operatori". Servirebbe quindi "una vera formazione in ogni ambito, valorizzando le strutture degli enti bilaterali di ogni settore, con una formazione specifica on the job direttamente nei siti produttivi e infine la riduzione del subappalto evitando quello a cascata". Viene rilanciata anche la proposta dell’istituzione di una Procura nazionale del lavoro, specializzata nella materia.