Lombardia, l’affare delle cosche

Cresce il pericolo di infiltrazioni nelle piccole e medie imprese: Milano, la Brianza e Lodi le più colonizzate dalla ‘ndrangheta

Nicola Gratteri

Nicola Gratteri

Milano, 22 novembre 2018 - Milano è la più grande piazza di consumo di cocaina in Europa. Le organizzazioni criminali vendono cocaina e con i soldi comprano aziende e immobili. «La Lombardia è la regione più segnata dalla ‘ndrangheta, con cui fa i conti almeno dagli anni Sessanta», l’analisi di Nicola Gratteri, procuratore capo a Catanzaro. Ed «è sempre più presente perché propone modelli apparentemente molto vantaggiosi da un punto di vista economico». La realtà, invece, è che «i soldi sporchi avvelenano il mercato – denuncia Vincenzo Linarello, presidente Goel, la rete che, a partire dalla Calabria, aiuta gli imprenditori a contrastare le minacce mafiose –, uccidono la concorrenza e generano corruzione».

La Lombardia è al quinto posto in Italia per numero di aziende confiscate dopo Sicilia, Campania, Lazio e Calabria. Sono 343, l’8,7% del totale nazionale. E oltre il 76% di queste imprese (262) si trova a Milano, Monza Brianza e Lodi. Tra i settori più permeabili all’infiltrazione della criminalità organizzata sono le costruzioni (22,9%), le attività immobiliari, di noleggio e consulenza (19,8%), il commercio all’ingrosso e al dettaglio e il ramo riparazioni (14,9%) gli alberghi e ristoranti (13,4%). Per quanto riguarda, invece, gli immobili confiscati, in Lombardia sono 2.901 (4° posto nazionale), dai terreni agli immobili a destinazione economica o residenziali. Questa fotografia, scattata da Confcommercio Milano, Monza e Lodi in occasione della giornata “Legalità, mi piace!”, conferma la necessità di «tenere alta la guardia», il monito di Mario Peserico, vicepresidente Confcommercio. Gli imprenditori hanno iniziato a ribellarsi. A Milano crescono le Segnalazioni di operazioni sospette (Sos) di riciclaggio raccolte dalla Banca d’Italia: da 64.400 nel 2013 a 86.700 lo scorso anno. Mentre le denunce vere e proprie per riciclaggio, nei primi 9 mesi del 2018 sono 62 (86 nel 2017). Costante la crescita delle denunce di estorsione: dalle 342 del 2012 alle 750 da inizio anno (605 in tutto il 2017). Restano basse, invece, quelle contro gli usurai: nell’area milanese 6 nel 2018 (20 nel 2017, 6 nel 2016). Ma crescono gli avvertimenti di stampo mafioso: da inizio anno 381 denunce di danneggiamento con incendio (341 nel 2017, 342 nel 2016 e 346 nel 2015).

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