Milano, 22 maggio 2022 - Un operatore sanitario maldestro. Il tentativo, più volte ripetuto, di prelevare il campione di sangue inserendo l’ago nella piega dell’avambraccio sinistro senza mai raggiungere lo scopo. E un dolore acuto avvertito dal paziente, con quel prelievo di routine finito male. Risultato: un nervo danneggiato e l’inevitabile denuncia per lesioni colpose. Nel poliambulatorio di via Niccolini, D.R., 42 anni, si era presentato a digiuno come si fa di solito quando è necessario ma senza alcun pensiero. "A causa delle manovre maldestre avvertivo un dolore trafittivo con irradiazione sulla parte anteriore dell’avambraccio in questione", ha scritto però il poveretto nella querela sporta qualche giorno dopo. Linguaggio giuridico a parte, sembra evidente che la pratica dell’operatore non andata a buon fine non sia stata indolore in tutti i sensi. Il fastidio acuto si è irradiato all’"estensione della mano e alle prime tre dita con una sensazione come di “scossa elettrica“". E per fortuna che dopo i lamenti del paziente per quel dubbio trattamento ricevuto, intervenne un medico. A quel punto, allontanato l’operatore distratto, il prelievo fu questione di poco, anche se avvenne sul braccio destro, visto che quello sinistro era dolorante e del tutto inutilizzabile allo scopo, ormai. Il peggio è stato che dopo l’episodio sfortunato, avvenuto all’inizio di ottobre scorso, R.continuò ad avvertire dolore e, soprattutto, a non riuscire a sentir tornare quel braccio com’era prima. "Fin da quel momento e a tutt’oggi - scriveva un paio di mesi dopo nella denuncia depositata con il suo avvocato Nicola Brigida - non sono riuscito a riprendere le mie normali attività di routine (per giunta faccio il fotografo) a causa della disfunzionalità del braccio sinistro". Anche perché, nel frattempo, R. si era rivolto a un medico specialista in neurologia che aveva concluso la sua relazione tecnica, dopo gli opportuni approfondimenti, osservando che ...
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