Incidente sul lavoro al Portello, Andrea dai prof: "Sono felice"

Il preside racconta l'ultima visita dello studente morto

Andrea Masi, morto in un incidente sul lavoro

Andrea Masi, morto in un incidente sul lavoro

Milano, 4 novembre 2018 - «Siamo vicini alla famiglia in questo momento così difficile, ma anche ai docenti e agli ex compagni di classe di Andrea che sono rimasti provati dalla notizia della sua scomparsa». L’Ipsia Antonio Parma di via Mantegazza è chiuso per il ponte ma la notizia della morte, lo scorso 31 ottobre, di Andrea Masi, 18enne vittima di un incidente sul lavoro nel parcheggio sotterraneo del centro commerciale "Piazza Portello” a Milano, ha scosso l’istituto scolastico come un terremoto.

A dare voce allo sgomento di chi conosceva Andrea è il dirigente scolastico Alberto Ranco. Il 18enne cislaghese aveva ottenuto la qualifica alla fine dello scorso anno scolastico e aveva deciso di non proseguire per andare a lavorare. «Ieriper prima cosa ho sentito la famiglia, ho avuto una telefonata con la mamma. Siamo ovviamente vicini ai genitori e ai fratelli» sottolinea per prima cosa Ranco, che ha ascoltato anche i docenti del ragazzo. «Sono tutti molto scossi anche perché  era passato a scuola pochi giorni fa ed era parso davvero felice. Aveva quel lavoro che tanto aveva voluto e per il quale aveva fermato il suo percorso alla qualifica di operatore elettrico».

Da quanto emerso, negli ultimi giorni Masi sarebbe stato regolarmente assunto da una ditta del Comasco che si occupa di impianti di fibre ottiche. Secondo molte testimonianze, sarebbe stato seduto sul parapetto di una piattaforma elevatrice per lavorare a un quadro elettrico fissato al soffitto. All’improvviso la tragedia: ha sbattuto contro un’architrave, ha perso i sensi ed è caduto tramortito a terra.

Nelle ultime ore,  mentre i messaggi di cordoglio si susseguono sui social,  Ranco ha ascoltato tanti ricordi  sul giovane: «Era un ragazzo tranquillo che ci teneva a fare bene – sottolinea- Aveva avuto un momento difficile qualche tempo fa ma l’aveva superato. Nell’ultimo anno appariva sereno e convinto della sua scelta». Come tutti gli studenti qualificati nello storico istituto saronnese, Andrea aveva fatto diverse esperienze di stage, «almeno 400 ore» spiega il preside, ed aveva anche seguito corsi e percorsi formativi sulla sicurezza sul lavoro. «Lunedì,  quando torneremo a scuola, valuteremo come ricordarlo – conclude il dirigente  -  In questo momento è importante stare vicino alla famiglia, ai compagni, ai docenti».

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