Il virus corre all’asilo: 43% delle Dad di Milano

Oltre 115mila alunni a casa in Lombardia. Con la riapertura delle aule boom di contagi al nido, tra medie e superiori (più vaccinate) frenano

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di Giulia Bonezzi

La seconda settimana di scuola dopo la ripresa post-natalizia s’è chiusa con 9.441 classi e 121.478 quarantenati in Lombardia: 115.262 alunni più 6.225 lavoratori scolastici. Circa quattromila classi e oltre cinquantamila persone a casa in più rispetto alla precedente, e però il bollettino rilasciato ieri dalla Direzione Welfare della Regione non conferma solo l’ovvio "incremento generale" delle misure restrittive "in tutti i cicli scolastici, a seguito della riapertura" delle scuole, ma anche l’andamento che s’era delineato già la prima settimana. E cioè che dopo il boom di contagi da Omicron, che durante le vacanze ha agito come una livella accorciando le distanze osservate per tutto il primo quadrimestre tra i bimbi più piccoli e non vaccinati e i ragazzi più grandi e vaccinati dal coronavirus, proprio con la ripresa delle lezioni questa differenza è tornata a farsi sentire; anche tra i bimbi dell’asilo e quelli delle primarie nel frattempo entrati nella campagna vaccinale.

Tra i ragazzi delle superiori (14-18 anni), che la prima settimana del 2022 contavano 20.824 positivi in Lombardia, dopo la riapertura delle scuole i casi sono diminuiti del 20,65% la prima settimana (a 16.524) e ancor di più la settimana scorsa (12.688, meno 23,21%). Quando anche tra i ragazzini delle medie (11-13 anni, 9,737 positivi) i contagi sono calati del 2,16% (mentre tra il 10 e il 16 gennaio erano ancora in aumento del 2,79%). Dei lombardi tra i 12 e i 19 anni, rimarca il report regionale, l’87,1% ha avuto almeno un’iniezione antiCovid e l’81,9% un primo ciclo completo; il 29% ha avuto anche la dose booster.

Le classi in cui i contagi continuano a correre di più sono quelle dei bimbi più piccoli, sotto i 10 anni, ma l’unica fascia d’età in cui la scorsa settimana sono aumentati più della precedente è quella del nido, 0-2 anni: 5.376 positivi, +37,35% rispetto ai 3.914 della prima settimana di riapertura della scuola (che a loro volta crescevano del 29,73% dalla precedente). L’aumento più consistente, invece, è alla scuola d’infanzia, 3-5 anni: 12.052 positivi la scorsa settimana, +74,39% dalla precedente quando erano aumentati dell’81,63% rispetto al pre-rientro in aula. Quanto alla fascia 6-10 anni – quella delle elementari, e quella in cui si concentra anche il grosso dei 5-11 enni diventati vaccinabili da metà dicembre e in Lombardia vaccinati al 34% con la prima dose e al 12,2% con ciclo completo –, i nuovi positivi sono stati 22.226 la scorsa settimana, in aumento del 24,87% dalla precedente e tuttavia, rimarcano gli analisti del Welfare, di quasi 13 punti meno del +37,19% registrato nella prima settimana di scuola. Il combinato disposto tra l’andamento diverso dei contagi e le misure di contenimento, che cambiano per ordine e grado, fa sì che i due terzi delle quarantene attive a domenica scorsa in Lombardia siano equamente distribuite tra asili ed elementari: 3.158 classi e 37.453 bambini a casa tra nidi e scuole d’infanzia (più 3.802 operatori, addirittura il 61% di tutto il personale scolastico quarantenato in Lombardia), 3.104 classi e 39.112 bambini (più 2.051 lavoratori, un altro terzo del totale) alle primarie dove, come all’asilo, le disposizioni governative impongono agli alunni la quarantena di dieci giorni insieme alla Dad, indipendentemente dallo stato vaccinale o di guarito dal coronavirus.

Nella provincia di Milano, dove hanno iniziato la terza settimana di scuola in Dad 1.640 classi e 17.512 studenti, più 1.430 lavoratori, addirittura il 43% delle quarantene (701 “bolle” e 7.564 bambini) e oltre il 67% dei lavoratori a casa (965) si concentrano tra nidi e scuole d’infanzia, un altro terzo alle elementari (513 classi e 5.930 bambini, più 396 operatori, il 28% del totale), mentre alle medie ci sono 221 classi, 2.069 ragazzini e 53 adulti in Dad, alle superiori 205 classi, 1.949 studenti e 16 insegnanti.

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