
Storie di resistenza e rigenerazione a piazza Baiamonti: dal Circolo combattenti al Museo della Resistenza, passando per il giardino Lea Garofalo. Una lotta per preservare l'area verde minacciata.
Sono tante le storie legate a piazza Baiamonti. C’è quella del Circolo combattenti e reduci, che ha sede nel casello daziario di Porta Volta. C’è quella della Camera del non lavoro, centro sociale che si trova nell’altro casello. C’è quella del giardino comunitario Lea Garofalo, uno spazio curato dai cittadini che ospita concerti, spettacoli e convegni. E poi c’è un cantiere, che porterà alla costruzione del Museo della Resistenza, in una “piramide“ gemella di quella che sorge dall’altro lato di via Volta. Un progetto contestato, perché interessa una porzione dell’unica area verde fra Sempione e Monumentale. "Volevano abbattere tutte le piante: siamo riusciti a salvare il salvabile", spiega Vincenzo Strambio, presidente di Giardini in Transito, uno dei gruppi che curano lo spazio. "Ma hanno abbattuto due tigli e metà glicine", una pianta che ha più di 70 anni. Il cantiere è partito, dopo un sopralluogo della Soprintendenza. "Ma sotto ci sono le antiche mura spagnole - racconta Serenella Fabiani, del comitato Baiamonti Verde Comune - Continueremo a combattere". In una lotta che dice molto dell’altra faccia della rigenerazione urbana.
Thomas Fox