Il radicale di +Europa in lista per Majorino "Sono elezioni sanitarie. E serve rispetto"

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L’appuntamento è davanti al palazzo della Regione, o "del potere" che lui intende, però, all’infinito verbale: la possibilità "di migliorare, a cominciare dalla sanità lombarda". Michele Usuelli, neonatologo della Mangiagalli, molte missioni con Emergency all’estero (ma anche in Calabria, durante la seconda ondata Covid), "una vita a lavorare in ospedale e cinque anni di studio matto e disperatissimo" al Pirellone da unico consigliere regionale di +Europa (di cui è stato tra i fondatori), presenta la sua candidatura col centrosinistra, nella lista civica "Majorino presidente". Majorino, che ha di fianco, si augura ancora che +Europa "faccia parte pienamente dell’alleanza", superando il niet del segretario Benedetto Della Vedova per la presenza dei 5 Stelle. Rispetto ai quali "le mie priorità e lotte politiche sul piano nazionale sono diverse", chiarisce Usuelli, ma "ritengo questa una lotta di liberazione per la Lombardia dopo quattro mandati di Formigoni, uno di Maroni e l’ultimo Moratti-Fontana". In attesa della decisione "democratica" del partito, il suo è il primo ingresso nella civica Majorino di "una pattuglia laica, liberale, europeista e antiproibizionista" che "non si riconosce nella candidatura di Moratti" e "a breve scioglierà la riserva". Cita la vicepresidente di Meglio legale Barbara Bonvicini, la tesoriera dei Radicali italiani Giulia Crivellini, il medico Leonardo Tomasello, nell’assemblea nazionale di +Europa.

Usuelli parla di sanità, che vale quasi 20 su 25 miliardi del bilancio lombardo: "Queste non sono elezioni regionali, ma sanitarie". Con Majorino vuole portare avanti "le mie proposte, bocciate in questi cinque anni", sintetizzate in 12 punti che includono una riforma radicale dell’assessorato al Welfare (con tre sottosegretari "a ospedale, territorio e prevenzione" e un’Ats invece di 8) e delle nomine dei dirigenti, perché rispondano "ai dipendenti e ai cittadini, non alla politica". E idee anche radicali per le liste d’attesa ("Togliere l’accreditamento agli ospedali pubblici e privati che non si dotano di un sistema di prenotazione leggibile da un centro unico"), per superare il "digital divide" ("Il Fascicolo sanitario elettronico è una Ferrari che Regione tiene senza benzina") e sgravare dalla burocrazia i sanitari negli ospedali e sul territorio "assumendo amministrativi"; su Case di comunità, assistenza a disabili, migranti, in carcere. E su come convincere i colleghi a lavorare in Lombardia: "Offrendo non solo soldi, ma anche rispetto".Giulia Bonezzi

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