
Attilio Fontana, presidente leghista della Regione Lombardia
Lo scambio di accuse sulle mancanze della medicina penitenziaria tra il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, e il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. Ma anche l’apertura del sindaco Giuseppe Sala al trasferimento del carcere di San Vittore, una questione che di tanto in tanto torna a far capolino ma senza che fino ad ora ci siano state ricadute concrete. Tutto nel medesimo convegno: “La fine del sistema infinito“, focalizzato, manco a dirlo, sul sistema carcerario e ospitato dal Centro Congressi della Fondazione Cariplo.
"Dico al presidente Fontana, come dico ad altri governatori: “Occhio alla sanità“. In carcere, la sanità è fonte di disperazione come poche – ha rimarcato Sisto, in videocollegamento –. Se si mette un occhio in più alla sanità carceraria è cosa buona e giusta. La sensazione sbagliata è quella di una sanità di serie B in un luogo declassato". Da qui la replica del governatore lombardo, secondo il quale "è chiaro che l’aspetto sanitario trova delle limitazioni in carcere a causa della mancanza di strutture. Ad esempio, bisogna mandare i detenuti in ospedale perché non c’è possibilità di fare diagnostica. Se si vuol dare una sanità migliore in carcere bisogna creare le condizioni in modo che si possa andare oltre alla semplice visita con il medico e non si debba andare sempre in ospedale. Allora – ha sottolineato Fontana – dobbiamo parlarne e ci dovrà essere un intervento da chi gestisce le carceri". Parole alle quali il viceministro ha poi controreplicato precisando di volerlo fare nell’ottica del "gioco di squadra" tra istituzioni: "Almeno che il numero dei medici previsti (nelle carceri ndr) sia quello e non meno della metà. Ognuno faccia il suo".
Poi il sindaco Giuseppe Sala che, prima di prendere parte al convegno, fa sapere di essere favorevole ad una valutazione sulla fattibilità dello spostamento del carcere di San Vittore, al centro di critiche per le sue condizioni interne. "Capisco che rispetto agli avvocati, rispetto ai tanti che fanno servizio di volontariato, è un carcere che averlo così vicino in città ha senso. Rimane il fatto che, però, non si può pensare di andare avanti così a lungo con un carcere così sovraffollato, con dei servizi non dignitosi. Al momento non abbiamo novità, però". Eccezion fatta per San Vittore "le altre carceri funzionano, sono considerate delle ottime carceri nello scenario italiano" ha detto il sindaco. "è chiaro – ha concluso lo stesso Sala – che tutte le volte che si apre la discussione su una possibile ricollocazione di San Vittore c’è sempre qualcuno che dice: “Ma allora lì volete fare una speculazione immobiliare“. Proprio no. Molto spesso chi critica non ha visto San Vittore e non vede quali sono le condizioni dei detenuti oggi".