Il primo viaggio sul metrò blu "Mi sembra la notte di Natale"

Folla sul viale Argonne riqualificato, teatro della festa alla quale hanno partecipato autorità e staff. Bimbi e “sposini“ ultraottantenni tra i passeggeri. La figlia dei partigiani: "L’hanno aspettata per una vita"

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di Marianna Vazzana

"Sembra di essere in chiesa la notte di Natale: non si riesce nemmeno a camminare, ci saranno milioni di persone". Esagerata nello stimare la folla, una signora entusiasta descrive a un’amica al telefono la situazione in viale Argonne a mezzogiorno di ieri, in occasione del viaggio inaugurale della M4: dall’aeroporto di Linate, il primo treno è sfrecciato fino al nuovo spartitraffico verde, rinato dopo 7 anni di cantiere con campi da gioco, prati, spazi ludici per cittadini di ogni età e aree cani. Il sindaco Giuseppe Sala entra nel campo di basket e si cimenta nei tiri: canestro al secondo tentativo. Dopo di lui è il turno del vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini. Ma facciamo un passo indietro. Alle 10, a Linate è tutto pronto per la cerimonia. A terra, dei quadrati blu riportano la data del 26 novembre: un giorno importante per Milano. Stesso colore sulle porte e sui dettagli. Si scende. Lungo l’ampio corridoio spuntano i tapis roulant; si approda a un grande slargo dove alla spicciolata arrivano le autorità e le persone che hanno lavorato per realizzare la “Blu“. Discorsi, applausi e via verso il mezzanino. Il primo treno ha già le porte spalancate: dai sedili blu si vedono i display con la scritta “Linate aeroporto“, il capolinea. La fermata di partenza.

Il viaggio sottoterra porta fino a piazzale Susa: due passi e si raggiunge viale Argonne (in mezzo, le fermate Repetti e Stazione Forlanini) invaso da migliaia di persone. È grande festa: piccoli e grandi passeggiano e giocano. Ci sono balli, truccabimbi, un gazebo nel quale si distribuiscono palloncini blu e bianchi con la scritta M4, che vanno a ruba. Intanto i curiosi scoprono le fermate (Argonne e Susa), nella prima tratta attiva che dall’aeroporto arriva fino a piazzale Dateo in 9 minuti. Sei fermate. Il prossimo giugno i treni arriveranno a San Babila (in 14 minuti), nel cuore della città, ed entro il 2024 al capolinea San Cristoforo completando il collegamento da est a ovest. Trenta minuti per percorrere 15 chilometri attraverso 21 stazioni, con treni “automatici“, senza conducente, che nelle ore di punta passeranno ogni 90 secondi. Una volta a pieno regime, la “Blu“ sarà in grado di trasportare 24mila persone all’ora per ciascuna direzione di marcia, 600 su ogni treno; 86 milioni di passeggeri all’anno. E l’intera intera rete metropolitana cittadina raggiungerà 118 chilometri complessivi. Fino a stasera, sulla M4 i viaggi saranno gratuiti per tutti.

Tra i primi passeggeri, gli ottantaseienni Gianfranco Chiappa e la moglie Giordana. Lui scende adagio le scale reggendosi a un bastone, con il supporto della consorte. "Mi sono fiondato sulle scale “normali“ per l’impazienza di scendere. Al ritorno prenderemo la scala mobile", dice lui. "Siamo residenti nella zona di viale Argonne da quando ci siamo sposati", racconta lei. E sono passati quasi 60 anni, perché era il 1963. "Qui abbiamo cresciuto due figli". Non vedevano l’ora di riscoprire viale Argonne, "finalmente liberato dai cantieri dopo 7 anni di lavori. Ci piace, faremo tante passeggiate". Su Facebook c’è il post di Rossella Traversa, pure lei abitante della zona, figlia dei partigiani Libero “Aiace“ Traversa e Miranda Rossi (scomparsa lo scorso agosto), i cui nomi sono incisi al Famedio del Cimitero Monumentale. "Oggi è un giorno di festa per il quartiere", sottolinea. Ricorda i cantieri "che ci hanno duramente provato. Ma oggi il primo pensiero è per mamma Miranda e papà Libero che hanno aspettato la M4 per una vita e non sono riusciti a vederla. Grande emozione".

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