Il Policlinico aperto alla città

Francesco Felice

Buonfantino*

Un progetto di riqualificazione urbana tutto italiano a firma di Stefano Boeri, Gianandrea Barreca e Giovanni La Varra. Un’opera importante i cui lavori sono appena iniziati ma che ci si auspica possano concludersi con tempi “milanesi”. L’opera in questione è il Policlinico di Milano, non solo un nosocomio da ristrutturare, ma un luogo di integrazione che si inserisce in un piano di rinnovamento cittadino ben più ampio. Polo medico d’eccellenza da un lato e spazio ricreativo con giardini, centri commerciali e attività terziarie dall’altro, per offrire a tutti i milanesi un’area conviviale in più e ai degenti un luogo accogliente. Il tutto gestito da istituti ed enti culturali come Università Statale, biblioteca Sormani, Museo del Bambino, Società Umanitaria e conservatorio Giuseppe Verdi. “Quello di cui stiamo parlando - spiega Marco Giachetti, presidente del Policlinico di Milano - non è solo la costruzione di un ospedale all’avanguardia nel centro della città, ma di un grande progetto con implicazioni su tutto il territorio cittadino da un punto di vista sociale, urbanistico, architettonico, culturale e ambientale”. Sono stati demoliti 220mila mq di volumi edilizi per realizzarne 170mila: 2 edifici da sette piani ognuno uniti da una terza struttura di tre piani. Al piano terra di questo edificio centrale, un grande openspace con negozi, sale convegni e mostre, servizi e aree espositive. Un esempio della possibilità di integrare funzioni pubbliche e commerciali. Un modello che dovrebbe essere utilizzato anche in altre città. Fiore all’occhiello del progetto, un gigantesco giardino pensile (la superficie più o meno è la stessa del Duomo di Milano per intenderci) sul tetto del Policlinico per i pazienti, pet therapy, orticultura, yoga e fitness per anziani e donne in gravidanza, degenti e parenti, laboratori per bambini. Un ascensore ad hoc collegherà quest’area al resto della città, favorendo l’accesso ai cittadini senza passare per l’ospedale. “Il Giardino Alto costituisce una novità nel panorama internazionale delle strutture sanitarie – aggiunge Boeri - Seimila metri quadrati di verde, spazi di gioco, sosta e contemplazione confermano quanto il verde e gli alberi siano coadiuvanti nelle terapie e nella qualità della degenza ospedaliera”. *Gnosis Progetti

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