
Samardo Anthony Samuels è nato in Giamaica il 9 gennaio 1989: dopo i due anni con l’Olimpia nel 2015 si è trasferito a Barcellona
"E adesso chi lo dice a mia figlia che quell’uomo tornerà: era così felice ieri, ora sarà terrorizzata". "Non sappiamo più che fare, non vediamo vie d’uscita". "È sempre aggressivo, abbiamo paura a uscire di casa". Voci dal condominio "in ostaggio" di Samardo Samuels. Almeno questo raccontano le dettagliate e ripetute denunce che diversi inquilini dello stabile di via Valtellina hanno presentato nelle scorse settimane, portando anche all’emissione di quattro divieti di avvicinamento (a 500 metri di distanza) evidentemente impossibili da rispettare tra residenti dello stesso edificio (e comunque ignorati).
Sabato sera il cestista trentaseienne nativo della Giamaica, con un passato Nba nei Cleveland Cavaliers e un posto d’onore nella storia recente dell’Olimpia Milano (due stagioni impreziosite da uno scudetto), è stato arrestato dai carabinieri del Radiomobile per atti persecutori e violazione degli obblighi imposti dal giudice. Quando i militari sono arrivati nel cortile interno attorno alle 20.50, hanno notato l’omone di oltre due metri che stava bevendo alcolici e ascoltando musica a tutto volume, con il suo cane corso che gli correva attorno senza guinzaglio né museruola. Portato in caserma, lo sportivo, che ai militari ha urlato in inglese "I’m a champion, i’m not a criminal", è stato accompagnato in camera di sicurezza. Nella tarda mattinata di ieri, si è presentato in Tribunale per la direttissima: il provvedimento è stato convalidato, ma Samuels è stato rimesso in libertà senza misure cautelari. Lui, assistito dall’avvocato Valentina Di Maro, ha respinto le accuse e ripetuto in aula di essere "un campione", aggiungendo all’uscita che adesso l’unico obiettivo è tornare a giocare a pallacanestro. L’esito dell’udienza (la prossima è in programma il 23 aprile) ha generato immediata apprensione negli abitanti del palazzo in zona Farini. Abitanti con i quali il legale del cestista vuole instaurare un dialogo "per trovare una soluzione". Inutile dire che i vicini esasperati si augurano che Samuels cambi indirizzo, ma è pur vero che il giamaicano vive in un appartamento di proprietà e che legittimamente potrebbe decidere di restarci fin quando vuole.
Ai residenti poco importa: "Da ottobre è stato un inferno", il riferimento al mese in cui il trentaseienne si è trasferito al civico dove aveva convissuto in passato con l’ex moglie. "All’inizio eravamo tutti contenti di averlo qui, ma sono bastati pochi giorni per cambiare idea". Alcuni filmati visionati dal Giorno non lasciano spazio alle interpretazioni. Così come le testimonianze a verbale, tutte dello stesso tenore: "La mia vita è completamente cambiata, sono sempre stressata e agitata, costretta a cambiare le mie abitudini".