"Il momento verità sarà a settembre"

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Via l’obbligo di Ffp2 anche per il pubblico nei palazzetti dello sport al chiuso. "Lo stop delle mascherine è una bella notizia ma arriva in un momento sfortunato. Siamo a metà giugno, l’attività va avanti solo per gli atleti agonisti, il pubblico milanese nel weekend in questo periodo va al mare non a pattinare sul ghiaccio o a vedere una partita di hockey. Al momento quindi la decisione non cambia nulla, speriamo che non mutino le regole a settembre, quando inizia la stagione. Un altro anno ingabbiati dalle restrizioni per noi sarebbe devastante" spiega Marilù Guarnieri (in foto), presidente di “Agorà skating Team“ e della squadra di hockey “Old Boys“ e responsabile della gestione di Agorà, lo Stadio del Ghiaccio di via dei Ciclamini. Si tratta della più capiente struttura della Lombardia per gli sport su ghiaccio, con una pista di dimensioni olimpiche, spalti in grado di ospitare oltre 3mila spettatori e una storia che dura dagli anni Ottanta. "Le ultime stagioni sono state molto difficili per tutti i palazzi del ghiaccio. Molti hanno preso la decisione di rimanere chiusi. Noi siamo riusciti a resistere ma in mezzo a un mare di difficoltà. L’anno scorso è stato un disastro, non abbiamo potuto fare entrare il pubblico durante gli eventi sportivi, solo gli atleti agonisti potevano entrare per allenarsi dagli otto anni in su, escludendo tutta una fascia di utenza. I costi di gestione a fronte del calo di incassi, erano però sempre i medesimi: solo di luce spendiamo 30mila euro al mese. Poi c’è stata la riduzione della capienza e ci ha danneggiato l’obbligo di mascherina Fpp2, oltre che di prenotazione. La cosa assurda che la decisione della mascherina non ha riguardato solo chi sostava sugli spalti ma è stata estesa anche al pubblico che faceva pattinaggio libero nel weekend, quindi attività fisica in un luogo ad alto tasso di umidità, fungendo da disincentivo alla frequenza. Solo all’atleta professionista era concesso di non indossare il dispositivo di protezione, raccomandato a chi seguiva i corsi collettivi di pattinaggio".

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