Il Conservatorio apre il nuovo corso Decolla il biennio in musicoterapia

Il direttore Baggio: "Intensificare gli ensemble con i Paesi stranieri e più sinergia con la città musicale"

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di Simona Ballatore

Il “Bosco della musica“ all’orizzonte e un nuovo corso biennale in musicoterapia aprono l’anno accademico del Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Che cresce. Sono state 1.400 le domande di ammissione quest’anno; 244 i professori in organico ai quali si aggiungono i docenti a contratto. "È un momento di grande emozione, ma anche di assunzione di responsabilità - le parole del direttore, Massimiliano Baggio, in carica dal 2 novembre -. La parola chiave è ’Insieme’. Desidero ribadire la necessità di guardare al futuro tutti insieme: dobbiamo mantenere il ruolo centrale che abbiamo acquisito in questi anni in città, grazie alla direzione di Cristina Frosini che mi ha preceduto; dobbiamo proseguire il lavoro per la nostra seconda sede, il Bosco della Musica". Senza perder di vista la bussola: "L’alto livello degli studi, delle nostre attività produttive". All’inaugurazione - con il concerto dell’Orchestra Sinfonica del Conservatorio di Milano OSCoM - hanno partecipato la vicesindaco Anna Scavuzzo, l’assessore regionale Stefano Bolognini, l’onorevole Paola Frassinetti, sottosegretaria del Ministero dell’Istruzione e Raffaello Vignali, presidente del Conservatorio.

Tra le novità il biennio in Musicoterapia, in collaborazione con l’università di Pavia - spiega Baggio -. Perché completa i nostri corsi e perché c’era la necessità di una declinazione accademica". Proseguirà anche la sperimentazione con il corso di musica indiana. Mentre l’obiettivo - dopo due anni di pandemia - è intensificare gli scambi e le interazioni con le accademie all’estero. Per i docenti, ma anche per gli studenti. "Pensiamo alla creazione di ensemble musicali come già abbiamo fatto con il Conservatorio di Parigi e di Pechino, unendo tre dei nostri elementi con tre dei loro nell’esecuzione di composizioni originali dei nostri studenti. Intensificheremo anche le produzioni orchestrali con Stati Uniti, Giappone e Cina". L’obiettivo è anche creare più rete in città. "Con il Comune, con cui collaboriamo già per la realizzazione di dieci concerti - ricorda il direttore .- ma anche con le altre istituzioni musicali della città, dalle scuole Civiche alla Scala. Perché Milano merita un grande polo musicale, una filiera della musica".

L’impegno è anche per la diffusione della cultura nelle scuole. Per cui si fa proprio anche l’appello del maestro Riccardo Muti: "Noi cerchiamo di fare la nostra parte, dal punto di vista professionale, ma la cultura musicale andrebbe diffusa sin dalla scuola dell’infanzia e in tutte le classi. Dove si continua a studiare storia dell’arte declinandola solo nell’arte figurativa e ’ignorando’ un patrimonio musicale immenso".

Nel frattempo corre il progetto del “Bosco della Musica“ che sorgerà a Rogoredo, dandogli nuova linfa. "L’iter procede veloce - conferma il direttore Baggio - darà una nuova sede alle discipline contemporanee e uno studentato ai nostri studenti".

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