Il conflitto arriva sui banchi La guerra spiegata agli undicenni

Una giornata per capire: gli studenti dell’istituto. Maria Immacolata . fra lezioni e laboratori

"I ragazzi chiedono continuamente. Abbiamo pensato che una giornata di riflessione sulla guerra fosse necessaria". Così l’istituto Maria Immacolata di Gorgonzola, un’istituzione sul territorio, ha spiegato ai quasi 200 ragazzi iscritti alle medie divisi in 9 classi cosa succede fuori dalla porta di casa. "Per la prima volta un conflitto di questa portata irrompe nella vita di undicenni", spiega Andrea Galimberti, docente di storia e geografia, uno degli organizzatori di Imi for Ucraina. Così la scuola ha chiamato l’implorazione davanti alla Madonna di Ozeryanca, venerata in una cittadina a 30 chilometri da Kharkiv, città sotto assedio dei russi. Una lezione sui rapporti fra i due popoli nel Novecento, dalla Rivoluzione d’ottobre a oggi, un laboratorio artistico per preparare le bandiere con i colori del popolo invaso da Putin, e soprattutto la testimonianza di Diana, ucraina, che lavora qui da 20 anni, sono gli ingredienti di un momento indimenticabile con flashmob nel cortile per chiedere la pace. Attorno ai ragazzi, gli altri prof che li accompagnano nel percorso di studio e di crescita, Marco Vismara, religione, che ha scelto l’icona davanti alla quale pregare, Silvia Fabiano che ha guidato il laboratorio creativo sull’Ucraina, Monica Varesi e Daniele Gatti, entrambi insegnanti di lettere, che hanno preparato il quiz con le parole-chiave sulla crisi internazionale.

"Ho spiegato gli ostacoli incontrati da Kiev nel processo di democratizzazione del paese", ricorda Galimberti. Una giornata di studio ma soprattutto di vicinanza a chi soffre mentre fugge in cerca di salvezza. Da parte di tutti l’abbraccio per Diana che "ha un figlio di 19 anni, a casa, sotto le bombe".

Bar.Cal.

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