LORENZO
Cronaca

Il cappello: sfida e armonia

Pasquale Bonfilio, creatore di cappelli, mostra con entusiasmo il suo bozzolo creativo a Milano. Il cappello è un accessorio che esalta la personalità e l'indifferenza verso il giudizio degli altri. Bonfilio si ispira a ritratti antichi e abiti couture per creare le sue opere.

Bises

Le arti e i mestieri nel mondo della moda sono altrettante galassie difficili da circoscrivere, dal ricamo al bottone, dal cartamodello alle finiture, tutto si evolve e prende vita grazie ai respiri di un’artigianalità che sogno di poter raccontare sempre di più come facevano un tempo le grandi firme del giornalismo di settore. Camilla Cederna con il suo immancabile filo di perle, Irene Brin con un alto raccolto, Anna Piaggi orlata come nessun’altra da vistosi cappelli, il fuoco sacro della moda è questo: curiosità senza barriere. Chi ha il profondo desiderio di accettare le sfide e compiere veri miracoli di equilibrio e magnetismo è Pasquale Bonfilio, creatore di cappelli che mi ha accolto nel suo atelier di Milano mostrandomi con estroso entusiasmo il suo bozzolo creativo. Pugliese di nascita, pittore per sensibilità, esponeva a Bruxelles quando ha incontrato Elvis Pompilio, celebre modista per Valentino, Dior e Chanel, da lì il sodalizio di fortuna. "Dovevo solo aiutare a finire 50 cilindri per un evento", mi racconta, "invece sono rimasto quattro anni prima di ritornare in Italia". Intorno a noi cappelliere impilate, ampie tese larghe, cornici di quadri immaginati, velette e scatole di nastri, crinoline, pizzi vittoriani. Il cappello è l’accessorio che glorifica la personalità ed esalta l’indifferenza verso l’altrui giudizio, non c’è forma che non riesca a essere plasmata dalle abili mani di Pasquale che inventa e si lascia ispirare da un antico ritratto o dall’abito couture di una cliente. La sua è travolgente passione per tutto ciò che è manualità e riconosco in lui una spiccata gentilezza verso il bello a partire dal gesto di sistemarmi una creazione sulla testa, il modello Rubens in nero. "Ti sta benissimo", ed era vero!