"L’emergenza coronavirus ha sancito la fragilità organizzativa della sanità territoriale prevista nella legge regionale 23 del 2015. Di fatto i presidi sociosanitari territoriali e i presidi ospedalieri territoriali non hanno trovato riscontro se non sulla carta. Lo svuotamento, camuffato da riorganizzazione, dei presidi sanitari minori, è stato progressivamente attuato, con il risultato di un evidente fallimento". Questo è l’amaro commento del Movimento per i diritti del cittadino malato.
"Ormai l’utilizzo dell’ospedale di Abbiategrasso è dedicato alla degenza dei pazienti affetti da covid-19, ma usciti dalla fase acuta - sottolineano dal Movimento -. Passata questa emergenza, pare evidente che la legge regionale in questione dovrà essere stravolta". A dar manforte al Movimento è intervenuta Elisabetta Strada, consigliere regionale per Lombardi Civici Europesti, membro della Commissione Sanità: "La legge 23 è da noi contestata da anni. Seppur con delle potenzialità, non è riuscita ad incidere positivamente sulla sanità territoriale. Il covid-19 iha messo in evidenza problematiche che si trascinano da anni e che ancora oggi non stanno ricevendo le risorse necessarie. La maggioranza in Regione ha capito l’urgenza di intervenire su questa legge (in scadenza a dicembre e potenzialmente pronta a diventare definitiva). In Commissione lavoreremo per migliorarla e far capire loro l’importanza dei presidi territoriali. Il Cantù ne è un esempio evidente e questa emergenza lo sta dimostrando". Luca Cianflone
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