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Il battesimo in cabina con sindaco e camionista "I ritardi sono costati milioni di euro di perdite"

L’inaugurazione della strada sul camion di Robbiati, portavoce degli autisti di mezzi pesanti dell’Adda

Il motore ruggisce, ma Gianpietro Robbiati lo tiene a bada, ingrana la prima e procede a passo d’uomo. È lui che inaugura la tangenziale di Cassano con il suo bisonte. In cabina c’è anche il sindaco Roberto Maviglia. Ci mettono 5 minuti per percorrere 2.500 metri, il passo è lento, "il momento solenne", ma normalmente ne basteranno meno della metà.

"La storica giornata" non poteva non avere nel portavoce degli autotrasportatori dell’Adda uno dei suoi protagonisti. Il sindacalista non ha mai smesso di battersi per l’opera in tutti questi anni di attesa. Giorno dopo giorno, mese dopo mese ha pungolato l’amministrazione "per vedere realizzata la bretellina". I ritardi sono costati alle attività come la sua - un parco mezzi di 14 Tir quando il progetto ha preso le mosse nel 2001 - cifre enormi.

Esattamente 70 euro al giorno, per ogni rimorchio, per 15 anni, uguale: 5,3 milioni persi. "Ma abbiamo pagato il conto soprattutto in termini di competitività e in un mondo sempre più veloce significa sopravvivenza o chiusura. Ora da via Milano ad Albignano bastano 2 minuti, prima 20.

La viabilità è Pil, ricchezza e qui, fra Milanese e Bergamasca, si gioca una partita essenziale non solo per la Regione, ma anche per il Paese".Il cronometro non mente: "Dieci volte meno per percorrere la stessa strada. Non ci credevo più, avevo quasi perso la speranza", dice l’imprenditore mentre attraversa i due ponti, sulla Muzza e sull’Adda, i passaggi più difficili della costruzione. La memoria torna ai vecchi blocchi messi in campo "per forzare la mano al Pirellone che non si decideva mai a regolare il traffico fra Madonnina e Orobie".

"Allora c’era Formigoni, in mezzo sono passati Maroni e Fontana, ma noi siamo sempre qui. Al solito nodo vitale.

Oggi, è il caso di dire che abbiamo visto la luce in fondo al tunnel".

Ora, la battaglia si sposta a Vaprio. "Teniamo d’occhio la correzione della strozzatura medievale che inchioda ogni giorno in coda per almeno 5 minuti 19mila mezzi in attesa di salire sul ponte e lasciarsi il fiume alle spalle".

Altra nota dolente di un’area a traffico crescente: l’emergenza passaggi sull’Adda. "Un confine naturale che appartiene alla nostra vita, ma è anche da attraversare", concorda Maviglia.

Bar.Cal.