Una delegazione dei residenti della Torre dei Moro è volata a Valencia, per portare la solidarietà da Milano dopo il maxi-rogo divampato giovedì scorso, provocando 10 morti, con una dinamica che presenta inquietanti analogie con l’incendio che il 29 agosto 2021 ha distrutto il grattacielo in via Antonini per fortuna senza provocare vittime. Con loro un gruppo di ex residenti della Grenfell Tower di Londra, con cui si è creato un rapporto di collaborazione per chiedere "edifici sicuri", bruciata dal fuoco nel 2017, con 80 morti tra le persone che si trovavano all’interno. "Siamo stati ricevuti dalle autorità spagnole – spiega Mirko Berti, uno dei residenti di via Antonini – che hanno reagito con tempestività alla crisi. Il piano che hanno messo in atto per la gestione dell’emergenza dimostra che sono avanti anni luce, anche se l’incendio dimostra che le case sono ancora ambienti insicuri. Il nostro obiettivo è quello di cambiare la normativa antincendio europea, anche sui materiali da costruzione, per evitare altre tragedie". La delegazione arrivata da Milano e Londra ha deposto fiori sul luogo dell’incendio a Valencia, nel giorno dell’udienza preliminare sul maxi-rogo di via Antonini. Il pm Marina Petruzzella ieri ha ribadito la richiesta di rinvio a giudizio per disastro colposo per 17 persone, tra cui i legali rappresentanti delle società che hanno realizzato l’edificio e che hanno avuto a che fare con la posa dei pannelli dei rivestimenti delle facciate. Tra gli imputati i costruttori della Moro Real Estate, società committente e venditrice degli appartamenti, due spagnoli, il legale rappresentante e l’export manager di Alucoil, l’azienda spagnola produttrice dei pannelli che rivestivano il grattacielo, e anche sei responsabili di Zambonini spa, che si occupò dei lavori delle "vele" della facciata.
Il maxi rogo, secondo le indagini della Procura, scoppiò per una serie di "macroscopici vizi di progettazione ed esecuzione" delle facciate, dettati anche da un risparmio dei costi. I legali di parte civile, tra cui l’avvocato Alessandro Keller che rappresenta il condominio, si sono associati alla richiesta della Procura. Hanno poi preso la parola anche i difensori, che proseguiranno i loro interventi il 20 marzo. Intanto i residenti attendono l’avvio dei lavori per la ricostruzione della torre, con il conto alla rovescia per poter tornare nelle loro case.
Andrea Gianni