I centenari decuplicati. A Milano più di 670. C’è anche un 114enne. Ma vincono le donne

In città 576 femmine e 96 maschi “over 100“, nel 1992 erano appena 64. Primato in Municipio 3. Sala: ripensare la città in un’ottica multidisciplinare.

I centenari decuplicati. A Milano più di 670. C’è anche un 114enne. Ma vincono le donne
I centenari decuplicati. A Milano più di 670. C’è anche un 114enne. Ma vincono le donne

di Marianna Vazzana

Criticata per la qualità dell’aria. Per l’abbondanza di cemento. Per la mancanza del mare. "Una città dove vanno tutti di fretta", il ritornello. Ma è anche una metropoli di centenari, Milano: in 30 anni, dal 1992 a oggi, i residenti con oltre 100 anni sono passati da 64 a oltre 670: più che decuplicati. Il dato emerge da un’analisi della Fondazione per la sussidiarietà (Fps), illustrata durante la presentazione del libro thriller “Longevità fatale“, alla libreria Hoepli. E tra donne e uomini non c’è partita: a superare la soglia del secolo di vita sono soprattutto le signore, che hanno la maggioranza schiacciante. I dati di Palazzo Marino (gli ultimi disponibili sono di dicembre 2022) indicano le “over 100“ a quota 588 (circa l’86% del totale), rispetto alle 128 di inizio millennio; gli uomini ultracentenari sono invece 94 (14%) e nel 2000 erano 23. Fsp segnala che a inizio 2023 le donne erano 576, gli uomini 96. In totale, 672. Secondo l’indagine, oggi a Milano il rapporto è di un centenario ogni 2.041 abitanti: un’incidenza che supera quella di tutte le altre grandi città d’Italia, mentre appena 30 anni fa erano una rarità (uno ogni 21mila abitanti). La popolazione residente, nel frattempo, è rimasta stabile, intorno a 1 milione e 370mila.

Il numero più alto di centenari (dati dell’Anagrafe) è nel Municipio 3, con 105 persone (91 donne e 14 uomini). Seguono i Municipi 6 e 8 con 97 centenari a testa (81 donne e 16 uomini nello spicchio a sud ovest della città, in quartieri come Giambellino, Lorenteggio e Solari, e 88 donne e 9 maschi a nord ovest, a Quarto Oggiaro, Gallaratese, Sempione e zone attigue). Ancora: 87 sono in Municipio 4, per l’esattezza 80 femmine e 7 maschi. Poi ce ne sono 83 in Municipio 7, 72 signore ultracentenarie e 11 signori. Nella classifica c’è poi il Municipio 2 con 73 over 100: 60 femmine e 13 maschi. Segue il centro storico, dove i centenari sono 61: 49 femmine e 12 maschi. Ancora, 41 nel Municipio 5, di cui 37 signore e 4 signori. Sulla lista, poi, i 38 del Municipio 9: 30 donne e 8 uomini.

Il milanese più anziano ha 114 anni. Un’altra ne ha 110 e ben tre, sempre donne, ne hanno compiuti 109. E tre sono anche le signore di 108 anni. Dodici milanesi, di cui tre uomini, ne hanno 107. In dieci (9 femmine e un maschio) ne hanno 106. Diciassette (16 donne e un uomo) ne hanno invece 105, mentre in venti hanno soffiato su 104 candeline (17 femmine e tre maschi). Ancora: 45 milanesi vantano 103 anni, 39 femmine e 6 maschi; la “carica dei 99“ per i 102 anni (84 donne e 15 uomini). E di anni ne hanno compiuti 101 altri 194 milanesi, 173 femmine e 21 maschi. E il traguardo della cifra tonda è stato raggiunto da 277 persone. A cosa può essere dovuta, questa crescita? Si ipotizza sia legata alle migliori condizioni di vita, di alimentazione, cura e igiene personale, e ai progressi della medicina.

"Siamo orgogliosi che Milano accolga tanti cittadini e cittadine over 100 – commenta il sindaco Giuseppe Sala –. La crescita della popolazione anziana obbliga a ripensare la città in un’ottica multidisciplinare, così da rispondere in maniera efficace alle istanze di cittadine e cittadini maturi". Una ricerca Fps mostra che la sussidiarietà, intesa come partecipazione ad attività collettive e sociali, contribuisce a migliorare qualità e aspettativa di vita delle persone.

"La crescente longevità è una nuova grande sfida per garantire servizi e assistenza ai cittadini fragili, impegno che non può venire meno in una grande democrazia", afferma Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la sussidiarietà. "In tempi difficili per la finanza pubblica – aggiunge – i bisogni di cura possono essere affrontati grazie a un’alleanza tra pubblico e privato sociale e diventare un’occasione per rafforzare la coesione sociale del territorio".

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