I 5 Stelle schierano gli attivisti: "Possiamo dare la svolta dopo 28 anni"

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L’età media è 48 anni; la più giovane (Laura Faravelli, da San Donato) ne ha 28, il meno giovane (Sergio Giuliano Missiaggia, docente in pensione di Sesto) 73. Metà uomini e metà donne, più di metà (14) laureati; due architetti, un tecnico ambientale, uno sviluppatore informatico, cinque cioè quasi uno su cinque avvocati; alcuni già con esperienza politica, molti con esperienze nel sociale, ma se c’è un tratto comune, tra i 26 candidati consiglieri regionali in lista per Milano e provincia alle elezioni del 12 e 13 febbraio presentati ieri dai 5 Stelle, è che praticamente tutti sono attivisti di lungo corso del Movimento. Il che non è così comune nelle liste di queste regionali, contrassegnate da una raffica di cambi di partito con approdo negli schieramenti di centro e centrodestra. Il M5s in Lombardia fa invece parte della coalizione di centrosinistra che candida Pierfrancesco Majorino, e che un nuovo sondaggio Izi, realizzato tra il 13 e il 15 gennaio, attesta al 39,8%, appena quattro punti sotto il favorito Attilio Fontana (col 43,9%), mentre la centrista Letizia Moratti (che domenica ha sostenuto, sulla base d’un sondaggio Winpoll, d’aver sorpassato Majorino 27,6 a 25,2%) si fermerebbe al 14,8%.

"Dopo 28 anni di governi di centrodestra, coi disastri dell’ultima legislatura ancora sotto gli occhi di tutti, abbiamo la possibilità di contendere la Lombardia e dare finalmente una svolta", dice il coordinatore regionale dei 5 Stelle Dario Violi, consigliere regionale non ricandidato nel rispetto della regola (interna ai grillini) del "doppio mandato", mentre a Milano si ripresentano i consiglieri uscenti (dopo un mandato solo) Gregorio Mammì e Nicola Di Marco, che è il capolista. "Abbiamo persone con esperienza, giovani e anziani, e le nostre sono liste pulite - puntualizza Violi -: tutti i candidati hanno firmato l’adesione alle linee guida della Commissione parlamentare Antimafia".

Giulia Bonezzi