
Daniele
Pes*
Il progetto è nato nel 2016, quando uno studente di nome Edoardo Carlucci si presentò in InnoVits, acceleratore d’impresa di base al MIP, Business School del Politecnico di Milano, con un’idea tanto semplice quanto rivoluzionaria. Dopo una visita a Ecomondo, l’evento di riferimento per la green economy, Carlucci si era messo in testa che fosse possibile concentrare un intero processo industriale per il trattamento dei rifiuti in una macchina di piccole dimensioni. In questo modo doveva essere possibile ritrasformare i rifiuti in materie, senza bisogno di raccoglierli e trasportarli per decine di chilometri. Sempre in InnoVits Edoardo conobbe me, Daniele Pes, ingegnere e Stefania Iacono Pezzillo, economista, entrambi con esperienze industriali e imprenditoriali. Pochi mesi dopo, tutti e tre fondammo Grycle srl. L’idea era di trasformare i rifiuti in materie prime da ri-utilizzare indefinitamente. Dopo aver investito i propri risparmi, il nostro team ha ricevuto un primo finanziamento da Corner Stones che ha consentito di sviluppare i prototipi fino alla versione più recente, focalizzata sulla macinazione, il riconoscimento e la separazione automatica di materiali di scarto plastici. Abbiamo poi rinforzato il team con Tiziano Vincentini, fisico prestato all’informatica. Grazie a Tiziano abbiamo aggiunto un modulo d’intelligenza artificiale che rende Grycle capace di evolvere nel tempo. La crescente e diffusa attenzione alle tematiche ambientali ha certamente contribuito a concentrare sul progetto l’attenzione degli attori industriali. Prova ne è la selezione di Grycle fra i progetti più rappresentativi di Ecomondo 2020. Un ritorno al punto da cui tutto è iniziato.
*Grycle