Gratta e vinci da 100mila euro, ma il tabaccaio glielo ruba

Via Ripamonti, il titolare del bar ha consegnato solo un decimo del dovuto. Il resto lo ha incassato la convivente su un conto corrente

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Ore 5.30 dell’11 giugno 2021. Come ogni mattina, un cinquantanovenne entra in un bar di via Ripamonti per fare colazione: caffè e brioche prima di andare a fare le pulizie in uno stabile vicino. L’uomo acquista un Gratta e vinci "50X" e ci passa sopra una monetina: 2000 è la cifra che gli compare, e che secondo le regole del gioco va moltiplicato per 50. Il totale fa: 100.000 euro. Preso dall’euforia, il cliente fortunato fa un’ulteriore verifica: invia la foto a un amico, che tramite un’app gli conferma che ha diritto a incassare una cifra superiore a 10mila euro. A quel punto, il cinquantanovenne si avvicina al bancone: il titolare visiona il tagliando e gli chiede Iban e codice fiscale, salvo poi sussurrargli di seguirlo nel retrobottega. Lì il quarantaseienne cinese che tutti chiamano "Enzo", convivente della titolare del bar di dieci anni più giovane, tira fuori due mazzette di banconote per un totale di 10mila euro, ne sottrae 2.200 per le imposte e consegna il resto al cinquantanovenne. Ma come? Solo 7.800 euro. Il cliente protesta, ma l’altro, fingendo pure di non capire bene l’italiano, gli dice senza troppi giri di parole di accontentarsi di quella cifra: "Queste cose non si possono fare, non avvisare nessuno".

Il raggirato se ne va recriminando, ma il giorno dopo si ripresenta per riavere il biglietto vincente: Enzo ribatte di averlo dato "un’altra persona che mi ha dato gli stessi soldi" e aggiunge "di non andare dai carabinieri altrimenti denunciano tutti e due". E invece l’uomo ci è andato eccome dalle forze dell’ordine, facendo scattare l’inchiesta coordinata dal pm Cristian Barilli. Gli accertamenti investigativi hanno fatto emergere che il 14 luglio, 33 giorni dopo il raggiro, la titolare del locale ha validato il tagliando e ha ricevuto il bonifico della vincita – 80.100 euro – su un conto corrente aperto 48 ore prima. Così nei giorni scorsi la Procura ha notificato a lei e al compagno l’avviso di chiusura indagini, che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio per entrambi: "Enzo" è accusato di truffa aggravata, la convivente di ricettazione. Già a marzo il gip Ileana Ramundo aveva disposto il sequestro preventivo degli 80mila euro, che verranno restituiti al legittimo proprietario a procedimento penale concluso.

 

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