
Molino Vecchio, l’operazione salvataggio si bloccò causa lockdown. Ora è il momento della ripartenza: si comincia con il convegno “Tra acque e terre, storia di un mulino”, fissato per il 3 ottobre a partire dalle 10 al centro intergenerazionale, promosso da associazione culturale Concordiola e patrocinato da Comune, Ecomuseo Martesana, Cap e Associazione Riaprire i navigli. Un primo momento di approfondimento storico e culturale sul mulino icona di Gorgonzola, che, come ha accertato una indagine sotto l’egida dell’Archivio di Stato, data a prima della scoperta dell’America.
La vicenda è nota. Nel 2009 l’edificio, di proprietà pubblica, è stato dichiarato bene monumentale e vincolato. "Purtroppo - così Maria Cristina Ricci di Concordiola - l’abbandono e l’incuria dell’ultimo mezzo secolo lo hanno reso quasi invisibile, nonostante la sua posizione centralissima. Il convegno ha lo scopo di farlo conoscere a tutto il territorio dell’est milanese; il censimento Luoghi del cuore del Fai ha invece quello di cercare i fondi necessari al suo restauro. È un bene che va tramandato". Aprirà il convegno una sezione storica dedicata alle vicende millenarie dei mulini ad acqua, "che sostituirono la forza muscolare di schiavi e animali per muovere i macchinari necessari alla trasformazione degli alimenti". Verrà narrata la storia di Gualtiero Bascapè, primo proprietario del Molino di Gorgonzola, uomo di fiducia di Lodovico il Moro e committente d’arte. Relatori la docente universitaria Luisa Chiappa Mauri e Fabrizio Alemani, del Centro studi storici di Inzago.
M.A.