
"Ho ricevuto meno del 50% del mio salario. Così non si sovravvive". "Stop ai licenziamenti". "Prolungamento cassa, assegni familiari, stop ai licenziamenti fino a piena riapertura. No ai cambi d’appalto durante la cassa integrazione. Integrazione assegno fino all’80% del reddito pre-Covid". Sono solo alcuni degli slogan scanditi dai lavoratori lombardi del settore turistico, scensi (ancora una volta) ieri in piazza a Milano. Stavolta la protesta davanti alla sede della Città Metropolitana. D’altronde, i pessimisti giudicano impossibile un ritorno dei turisti stranieri in Lombardia prima del 2021 inoltrato. E che "quella milanese sarà un’estate di prossimità" lo conferma l’assessore comunale al Turismo, Roberta Guaineri. Un’estate diversa, secondo lei, "ma non per questo meno attrattiva. Stiamo programmando un’estate di prossimità – spiega all’AdnKronos Guaineri – realizzando degli accordi con Mantova, Cremona, Bergamo e Brescia per realizzare una comunicazione congiunta e creare flussi turistici tra le città. Per ampliarli a livello nazionale e se riusciamo a livello europeo, con le città più vicine come Lione". Il motto? "Milano bella e sicura".