Milano, lavora senza autorizzazioni: il re del botox finisce nei guai

Come dottore è popolare anche per una tecnica di trapianto e ricrescita dei capelli che prevede la “centrifugazione” del proprio sangue da re-iniettare nel cuoio capelluto

Giacomo Urtis

Giacomo Urtis

Milano, 16 febbraio 2020 -  Lo chiamano il chirurgo dei vip o il re del botox. Ma è anche uomo di spettacolo, con partecipazione all’ Isola dei famosi 12 e (scrivono le cronache specializzate) un flirt con Rodrigo Alves, il Ken Umano del Grande Fratello 15. Come dottore è popolare (tra chi se lo può permettere...) anche per una tecnica di trapianto e ricrescita dei capelli che prevede la “centrifugazione” del proprio sangue da re-iniettare nel cuoio capelluto. Ora però il medico delle celebrità - che ha sottoposto anche se stesso a infiniti lifting - è indagato dalla magistratura perché a un controllo del Nas dei carabinieri è risultato non avere le autorizzazioni necessarie a trattare il sangue.

Giacomo Urtis , 43 anni, titolare della clinica estetica “DrUrtis”, online si descrive così: "Stimato chirurgo con studi di medicina e chirurgia plastica a Milano, Roma e Londra. L’amore innato per la bellezza, intesa come equilibrio tra estetica e benessere, lo porta a laurearsi in Medicina e Chirurgia, per poi specializzarsi in Dermatologia e Venereologia". Sempre sul suo sito, spiega di poter vantare "profonda stima da parte della nobiltà britannica, nonché dalla famiglia reale inglese". Una celebrità, insomma. Che però, stando all’ipotesi della Procura, in qualità di operatore di trattamenti estetici "effettuava senza autorizzazione e a scopo di lucro, prelievi di sangue a pazienti che ne facevano richiesta, presso la clinica estetica Villa Arbe".

Insieme a Urtis sono indagati anche due direttori sanitari della struttura e il legale rappresentante della srl Villa Arbe. Quest’ultimo, fra l’altro, insieme a due direttori sanitari e a un medico specialista della struttura, è sotto inchiesta anche per aver permesso che tre odontoiatri esercitassero "abusivamente la professione senza essere in posesso di prescritti titoli abilitativi". Fatti che risalgono a due-tre anni fa. 

Al dottor Urtis, comunque, gli incarichi non mancano. Sul suo sito li elenca, con grande spreco di maiuscole: "Direttore Sanitario e Medico Estetico Villa Armony Porto Cervo (SPA 5 stelle lusso) della Principessa Camilla Crociani di Borbone; Ambulatorio di medicina estetica “BA institute” Londra Old Church street 123; Medico Specialista Dermatologo e Venerologo del Consorzio Costa Smeralda e direttore del servizio di medicina Estetica “Servizi Medici Costa Smeralda”". Attività molteplici che non gli impediscono, da quando nel 2017 accettò di partecipare all ’Isola dei famosi 12, di essere ospite di diverse trasmissioni televisive, sia come esperto che come personaggio tv, e collaborare con diverse riviste, di gossip e non solo. Prima del fastidio giudiziario che ora lo chiama in causa, il medico aveva avuto un’esperienza in tema quasi dieci anni fa, quando venne interrogato come teste dal pubblico ministero Ilda Boccassini nell’inchiesta che vedeva indagato l’ex premier Silvio Berlusconi.

Appena 33enne , spiegò di occuparsi "dei clienti vip" quali "i personaggi televisivi del circuito di Lele Mora", della cui sorella era amico. In pratica, il suo call center smistava le aspiranti pazienti ad alcune decine di chirurghi "a contratto" in cambio di una percentuale sulle clienti, praticando anche trattamenti economici dilazionati nel caso in cui la cliente potesse magari alimentare il passaparola. Proprio con quella dinamica erano arrivate a lui, disse, almeno sette ospiti delle "cene eleganti" di Arcore concluse con il bunga-bunga. Agli inquirenti interessava verificare se gli interventi estetici erano stati pagati da Berlusconi direttamente (tramite il suo tesoriere, il solito Giuseppe Spinelli) o indirettamente con l’utilizzo da parte delle ragazze dei “suoi” contanti. Il dubbio era alimentato da alcune intercettazioni. In una telefonata notturna, una ragazza, che al telefono si lamentava del ritardo di Spinelli nel pagarle come al solito l’affitto mensile, si sentiva rispondere dalla sua interlocutrice: "Comunque io mi voglio rifare il sedere". "Amò, ma ti rifai le punture da Giacomo?". Comunque, mise a verbale Urtis, a pagare erano direttamente le ragazze.

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