REDAZIONE MILANO

Gatta sul tetto per due settimane Salvata dall’"acchiappanimali"

MILANO

Anche in un periodo difficile come questo, con la citta semi-paralizzata dal coronavirus, i milanesi non si dimenticano dei "loro" gatti, quelli delle tante colonie feline in città. Come quella di via Brunacci angolo via Meda, in zona Navigli, formata solo da tre gatti quotidianamente assisiti da Laura, residente in zona. Proprio lei due settimane fa ha notato che una gatta nera della colonia era sparita e, dopo averla cercata in lungo e in largo, si è accorta che la micia era finita sul tetto della vicina scuola. La gattina, infatti, era lì bloccata perché non riusciva più a scendere e piangeva per cercare di attirare l’attenzione dei passanti. Allora sono stati chiamati i vigili del fuoco che sono saliti sul tetto, ma non sono riusciti a prenderla perché la gatta si è spaventata ed è scappata, rifugiandosi nel sottotetto. Passavano i giorni e la micia continuava a miagolare disperata sul tetto, senza acqua né cibo. La sua salvezza è stata la pioggia che nei giorni scorsi ha fatto riempire le grondaie di acqua. Ma ormai, dopo circa due settimane, la felina era allo stremo delle forze.

Il recupero è stato ostacolato anche dal fatto che la gattina si trovava sul tetto della scuola chiusa a causa del coronavirus. Solo i pompieri potevano arrivare lassù con una autoscala, ma anche questa soluzione si è rivelata impossibile perché spaventavano la micia e c’era anche il rischio che, scappando, cadesse giù dal tetto. Allora la responsabile della colonia felina ha chiamato l’acchiappanimali milanese Gianluca Baldon, che ha contattato Gianluca Comazzi della Regione Lombardia, che a sua volta si è subito attivato con il Comune e ha recuperato il numero della preside della scuola. Questa ha fornito le chiavi dell’istituto e ha permesso a Baldon di raggiungere il solaio. Qui l’acchiappanimali ha posizionato due gabbie-trappola con dentro la carne. La speranza era quella di trovarci dentro la gattina il giorno dopo. Così è stato. Nella notte, attirata dall’odore del cibo, è entrata nella gabbia che automaticamente si è chiusa. E la mattina Baldon l’ha trovata lì, impaurita ma salva. Portata dal veterinario che le ha fatto flebo per idratarla, l’ha rifocillata e tutto sommato era in buone condizioni. "Avevo quasi perso le speranze di riabbracciare la gattina e ora sono felicissima. Grazie a tutti! Anche se sono mici di strada è come se fossero miei, io li accudisco con amore tutti i giorni e loro mi sono riconoscenti, mi riconoscono e mi fanno le feste", sorride Laura.

Violetta Fortunati