Furbetti del reddito di cittadinanza: in 17 mesi truffe per 82 milioni

La Guardia di Finanza ha denunciato 8.850 persone. In costante crescita l’ammontare delle frodi a danno dello Stato

Finanza in azione

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La maxi-inchiesta della Guardia di finanza, che a novembre dell’anno scorso aveva scoperchiato una truffa da 20 milioni di euro sul reddito di cittadinanza orchestrata da gruppi di romeni e Caf milanesi "a libro paga" è solo la punta dell’iceberg, quella con i numeri più imponenti. In Lombardia, nell’arco di 17 mesi, da gennaio 2021 al maggio scorso, sono state denunciate 8.850 persone che hanno percepito il sussidio senza averne diritto. Un danno per le casse dello Stato di circa 82 milioni di euro, fra soldi percepiti o richiesti illecitamente, solo per quanto riguarda le frodi emerse grazie ai controlli condotti dalle Fiamme gialle.

Gli oltre ottomila “furbetti“ del reddito di cittadinanza si nascondono fra le 107.196 famiglie che nel corso del 2021, secondo i dati dell’Inps, in Lombardia hanno percepito un sussidio medio di 477 euro. Ombre su una misura, finita più volte al centro del dibattito politico, bandiera del Movimento 5 Stelle e lanciata nel 2019 con l’ambizioso obiettivo di "sconfiggere la povertà" attraverso il ricollocamento nel mondo del lavoro delle persone più fragili. Obiettivo, legato al piano di potenziamento dei centri per l’impiego, finora rimasto nella maggior parte dei casi solo sulla carta, mentre nel frattempo ogni mese i beneficiari ricevono il sussidio. Una boccata d’ossigeno per famiglie messe in crisi anche dalla pandemia, ma i fondi hanno attirato gli appetiti dei truffatori.

Su 2.228 controlli effettuati dalle Fiamme gialle lombarde in 17 mesi, 1.945 hanno fatto emergere irregolarità. Un tasso che sfiora il 100%, dovuto anche al fatto che gli interventi sono mirati, scattano cioè quando c’è già il fondato sospetto di un abuso. Controlli che hanno portato alla denuncia per truffa di 8.850 persone.

I soldi che vengono sottratti allo Stato spesso sono impossibili da recuperare, quando sono stati già spesi e i “furbetti“ non sono in possesso di beni da sequestrare. Dati che si incrociano con il fenomeno del lavoro nero: sono 422 i datori di lavoro che hanno impiegato 3.201 lavoratori in nero o irregolari. Quello sul reddito di cittadinanza è solo uno dei tanti capitoli sulle frodi allo Stato, al centro del bilancio presentato ieri in occasione del 248° anniversario della fondazione della Guardia di Finanza, celebrato con una cerimonia alla caserma Cinque Giornate di Milano, alla presenza di autorità come il ministro del Turismo Massimo Garavaglia e il Comandante Interregionale dell’Italia Nord-Occidentale della Gdf, generale Fabrizio Carrarini.

Le truffe scoperte dai reparti lombardi "in danno del bilancio nazionale e comunitario", comprese quelle in materia di spesa previdenziale, assistenziale e sanitaria, "sono state pari a oltre 591 milioni di euro (con un aumento di sei volte nel 2021 rispetto al 2020), con la denuncia di 9.816 persone e sequestri complessivi per oltre 164 milioni di euro". E le mani dei truffatori si sono allungate anche sui bonus messi sul tavolo per rilanciare l’edilizia. L’ammontare delle frodi individuate, con somme già in parte poste sotto sequestro, si aggira attorno ai 380 milioni di euro e "questi dati sono in tendenziale crescita, con indagini in corso in tutta la Lombardia".

 

 

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