Fucilati al muro del cimitero, il ricordo dei tre martiri

La cerimonia commemorativa e la messa in ricordo della rappresaglia nazifascista

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In questi giorni Castano ricorda il sacrificio dei suoi tre giovani martiri, uccisi dai nazifascisti per rappresaglia il 26 febbraio 1945. Messi accanto al muro del cimitero e fucilati. Quel pezzo di muro è diventato il monumento vivente di quell’orrore. Quest’oggi si terrà la cerimonia commemorativa al cimitero alle 9,30 a cui seguirà la messa in San Zenone e il ricordo in villa Rusconi. Ma già ieri c’è stato un momento di ricordo che ha coinvolto i giovani studenti dell’istituto Torno.

"Quella di ieri è stata una giornata che è servita per ricordare a ognuno di noi l’orrore del passato e il sacrificio dei nostri martiri castanesi – ha commentato il sindaco Giuseppe Pignatiello –. Una giornata che serve a rammentarci lo strazio di tante vite spezzate. Farlo attraverso la storia di vita dell’onorevole Fiano, che ha parlato ai nostri studenti, è stato un brivido al cuore. È stato il segno di una memoria che non deve finire, che deve restare qui ben radicata nei nostri cuori e nelle nostre menti perché l’odio, la cattiveria, la voglia di rivalsa è lì dietro l’angolo pronta a rappresentarsi in tutta la sua dirompente distruzione". In apertura è stato osservato un minuto di silenzio per le vittime della guerra in Ucraina. La giornata è proseguita appunto con l’intervento di Fiano che ha testimoniato l’esperienza dei lager vissuta dal padre Nedo ma più in generale anche l’esperienza sua e della propria famiglia sul tema della discriminazione. L’ultimo momento della giornata, a cui hanno preso parte diversi sindaci della zona del Castanese e consiglieri comunali. È stata la visita al muro del cimitero, dove ancora sono visibili i fori lasciati dai proiettili sparati dai nazifascisti contro i corpi dei tre ragazzi presi in ostaggio.

"Ai nostri tre martiri – ha aggiunto Pignatiello – abbiamo assicurato che il ricordo di quanto è accaduto loro per noi non finirà mai, saremo sempre con loro, lo porteremo nei nostri cuori, lo racconteremo ai nostri figli che lo tramanderanno ai nostri nipoti". La sera prima ad Abbiategrasso l’Anpi ha ricordato il sacrificio di Pietro Marino (nome di battaglia Marco) partigiano ucciso all’alba del 25 febbraio del 1945 a Cesara, piccolo borgo situato sulle sponde del lago d’Orta. Marco venne colpito da una raffica di mitra, e colpito alla testa, mentre stava cercando di aiutare chi voleva vivere per la libertà ad organizzarsi nella Resistenza. G.Ch.

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