Fosca Marcon e lo scandalo Wanna Marchi

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Passa anche da Solaro, pur non essendo citata esplicitamente, la vicenda dell’ascesa e poi della condanna di Wanna Marchi, raccontata nella decuserie del momento su Netflix.

Impossibile dimenticare la “mitica” Fosca Marcon, grintosa e brillante pensionata che con l’aiuto di Striscia la Notizia smascherò i tentativi di raggiro perpetrati dalla Marchi con la figlia Stefania.

Nel documentario si racconta che le telefonate riprese da Striscia la Notizia avvennero dalla “periferia di Milano”.

Erano nella casa di Fosca a Solaro. Nella serie interviene Sonia Battistutta, figlia di Fosca Marcon, che è deceduta a luglio del 2016, all’età di 85 anni.

Fosca fu chiamata anche a testimoniare in Tribunale nel processo contro Wanna Marchi e la sua organizzazione, raccontando tutto quello che era stato documentato e mandato in onda dal tg satirico.

L’inchiesta di Striscia, da cui nacque poi l’inchiesta della guardia di finanza che portò al processo e alla condanna di Wanna Marchi e delle figlia Stefania (oltre che del “maestro” Do Nascimento e del compagno della Marchi, Francesco Campana), era infatti partita, come si spiega nella ricostruzione dettagliata della vicenda in seguito alla lettera inviata alla redazione dal figlio di Fosca, Lorenzo.

Raccontava che la madre fu raggiunta telefonicamente dall’azienda di Wanna Marchi per proporle numeri vincenti al lotto.

"Scoprimmo che il nome e il numero di telefono di mia madre erano entrati nell’immenso database dell’azienda di Wanna Marchi, perché qualche anno prima aveva acquistato un prodotto cosmetico" ha spiegato la figlia di Fosca.

Ga.Bass.

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