Fontana: per ora La Russa resta in Giunta. Ma la procura indaga sui saluti romani

Nessuna revoca delle deleghe: Romano La Russa può continuare a lavorare come assessore regionale alla Sicurezza

Romano La Russa

Romano La Russa

di Giambattista Anastasio

Nessuna revoca delle deleghe: Romano La Russa può continuare a lavorare come assessore regionale alla Sicurezza. Nel frattempo, però, la procura di Milano ha deciso di aprire un’indagine esplorativa sui fatti che lo riguardano e le opposizioni hanno annunciato la presentazione in Consiglio regionale di una mozione che ne chiede la cacciata dall’esecutivo lombardo. Questa la sintesi del day after: mercoledì l’assessore è finito nella bufera per la diffusione di un video girato lunedì mattina, durante i funerali di suo cognato, Alberto Stabilini, nel quale si vede La Russa omaggiare il defunto con il saluto romano e al grido “Presente!“.

Un esito previsto, la riconferma in Giunta, anche se Attilio Fontana fa intendere che il caso non è del tutto chiuso: "Per adesso resta al suo posto", risponde il presidente della Regione a margine della visita al Mind. Proprio ieri si è tenuta una riunione della Giunta. Ed è da qui che riparte il governatore: "Ci siamo incontrati in Giunta, l’assessore si è dispiaciuto molto e si è scusato dell’imbarazzo che può avere creato. Visto che è stata presentata questa mozione (quella delle opposizioni ndr), ne parleremo in Consiglio più approfonditamente". La questione "per adesso è sospesa perché è stata data voce al Consiglio, quindi credo sia quella la sede dove poterne discutere". E la discussione in Aula avverrà ad ottobre.

Nella loro mozione, intanto, le opposizioni sottolineano che "il rito dell’appello, che comporta il saluto romano e la ripetizione della parola “Presente!” in ricordo dei camerati defunti – proprio il rito al quale ha preso parte La Russa –, è stato codificato in un testo del 1940 nel Dizionario di Politica, a cura del Partito Nazionale Fascista. Da allora è utilizzato da chi si richiama a quella storia. Per questo "la partecipazione di un assessore a un tale rito non è ammissibile e costituisce motivo di discredito per Regione Lombardia".

La Russa si era difeso dicendo di essersi attenuto ad un rito militare, senza che ci fossero significati politici: da qui l’obiezione contenuta nella mozione delle opposizioni. Come già Fontana, anche Matteo Salvini condanna il gesto dell’assessore: "Ai funerali prego e non alzo il braccio teso. Sicuramente se la poteva risparmiare". Infine, ecco l’apertura di un fascicolo esplorativo, senza ipotesi di reato e indagati, sul saluto romano dell’assessore. L’indagine è coordinata dal pm Alberto Nobili.

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