Attilio Fontana, Finanza in Regione: acquisizione di documenti sulla nomina dell'ex socio

Il goverantore della Lombardia è indagato per abuso d'ufficio per l'incarico ottenuto da Luca Marsico nel del Nucleo di valutazione degli investimenti

Marsico ex socio di studio e amico del presidente della Regione

Marsico ex socio di studio e amico del presidente della Regione

Milano, 31 ottobre 2019 - la Guardia di Finanza di Milano sta acquisendo alcuni documenti negli uffici della Regione Lombardia nell'ambito dell'inchiesta che vede indagato il governatore lombardo Attilio Fontana per abuso d'ufficio per una nomina in un organismo regionale del suo ex socio di studio Luca Marsico. Un'acquisizione di documenti prodromica, tra l'altro, ad una richiesta di proroga delle indagini che i pm si apprestano a inoltrare al gip. Gli inquirenti hanno richiesto alcuni documenti in Regione con acquisizioni per approfondire la vicenda della nomina e chiedere, poi, la proroga delle indagini per valutare se, al termine degli accertamenti, chiedere il processo o l'archiviazione per il governatore.

I termini dei primi sei mesi di indagine per Fontana, scadono agli inizi di settimana prossima ed è per questo che i pm milanesi si apprestano a inoltrare al gip Raffaella Mascarino una richiesta di proroga per proseguire e fare approfondimenti, anche con l'eventuale parere di qualche esperto di diritto amministrativo (già uno è stato scartato). Approfondimenti - per i quali è necessario ulteriore materiale, quello richiesto oggi in Regione - che puntano a stabilire se l'episodio contestato al Governatore dellaLombardia sia da inquadrare come un illecito amministrativo,come per altro sostiene l'avvocato Jacopo Pensa, difensore diFontana, o come reato penale. La prima ipotesi comporta una richiesta di archiviazione da parte della Procura mentre la seconda il proseguimento del procedimento penale con la chiusura dell'inchiesta e, dopo almeno 20 giorni dalla notifica del '415 bis', l'eventuale istanza di rinvio a giudizio.

Lo scorso maggio, agli inquirenti che gli avevano fatto presente che alcuni suoi collaboratori, sentiti a verbale, avevano raccontato che fu lui a decidere la nomina di Marsico per quell’incarico, Fontana aveva risposto rivendicando che fu di certo una sua scelta: voleva collocarlo lì e lo fece a fine ottobre scorso perché non poteva disperdere le sue competenze. E poi, tra le varie possibilità che si erano presentate, aveva scelto per lui la più vicina alle sue passate esperienze e anche la meno lucrosa (un incarico da 11.500 euro all’anno). Altre collocazioni del resto erano escluse, dato che Marsico aveva cessato da poco di essere consigliere regionale e per due anni per legge non poteva assumere altri incarichi pubblici. E ai pm che gli avevano contestato che quell’incarico passava però attraverso un "avviso pubblico" cui risposero in 60, il presidente leghista Fontana aveva spiegato che quell’avviso, in realtà, non attivava alcuna procedura di gara o selezione, non prevedeva una selezione né una graduatoria sui curricula. Sarebbe spettato comunque a lui scegliere la persona giusta.

"Voglio interpretare in senso positivo la richiesta di documenti avanzata dal pm con delega alla GdF - ha detto Jacopo Pensa, legale di Attilio Fontana  - Dovendo decidere in ordine alla mia richiesta di archiviazione in ordine alla posizione del Presidente Fontana, evidentemente la Procura intende dare risposte che non lascino spazio a dubbi o a errori di diritto". 

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