di Nicola Palma L’asticella sempre più in alto. Il livello dello scontro che si alza sempre di più di manifestazione in manifestazione, come se i No vax volessero capire fin quando possono spingersi ancora dopo quasi tre mesi di iniziative selvagge. Tafferugli con le forze dell’ordine e assalto alla Centrale al dodicesimo corteo non autorizzato consecutivo degli anti-vaccinisti, condito dal solito caos in centro e dalle continue deviazioni di percorso per creare disagi al traffico. Il bilancio finale (e provvisorio): quattro fermati. Il ritrovo è sempre in piazza Fontana, come ogni sabato. Con una differenza, però: a parlare con i funzionari della Questura c’è il senatore e ormai ex candidato sindaco di Italexit Gianluigi Paragone, presunto portavoce della piazza per concordare un tragitto condiviso. Si parla della Darsena come meta finale, ma le varie anime del movimento sono divise: "Stiamo facendo la figura dei pirla", sorride l’ex giornalista. E in effetti è buon profeta: dopo pochi minuti, la stragrande maggioranza dei negazionisti (che arriveranno a cinquemila cammin facendo) lo lascia lì con un manipolo di "dialoganti", aggira il blocco che impedisce l’accesso in piazza Duomo e si incammina verso via delle Ore per sbucare in piazza Diaz. Parte il solito film: il serpentone acefalo (anche se a un certo punto si materializza in testa un gruppo di anarchici) va avanti e indietro, si ferma, si infila in budelli lastricati di pavè e torna compatto in corso di Porta Romana. All’angolo con via Sforza, il primo momento di tensione con i reparti antisommossa: un centinaio di persone riesce a passare, gli altri vengono bloccati a fatica; in mezzo ci finisce pure un taxi, poi la situazione rientra. La sfilata volutamente disordinata, fatta pure di improvvise accelerazioni a deridere gli agenti con caschi e scudi ("Andate via, vi paghiamo noi", le frasi con ...
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