Fase 2, Trivulzio: "Non ancora opportune le visite dei familiari"

Le indicazioni del Pat per la fase 2

Pio Albergo Trivulzio

Pio Albergo Trivulzio

Milano, 17 maggio 2020 - "Anche alla luce dei possibili scenari descritti dalla task force dedicata all'Emergenza di Regione Lombardia, non si ritiene opportuna ad oggi la riapertura ai familiari". Lo si legge nell'ultimo bollettino interno, riservato ai dipendenti del Pio Albergo Trivulzio. L'istituto milanese per la terza età è al centro, insieme a un'altra ventina di Rsa, delle indagini della Procura milanese sulla gestione dell'emergenza Covid-19 nelle case di cura per anziani. "Quanto emergerà durante le prossime settimane nel contesto cittadino - si legge ancora - sarà attentamente valutato per programmare apertura con modalità che assicurino la tutela degli ospiti". E ancora "si rammenta che la comunicazione con i familiari, sia attraverso il servizio delle videochiamate che attraverso la chiamata di aggiornamento delle condizioni cliniche, è da ritenere parte integrante del percorso di cura e assistenziale" e "costituisce pertanto onere quotidiano a cui assolvere".

"Per gli operatori sanitari e socio sanitari" è prevista la misurazione della temperatura corporea "ad inizio e fine turno". Gli operatori con temperatura inferiore a 37,5 gradi saranno "sottoposti ad un test sierologico per la ricerca di anticorpi anti Sars Cov-2. Per coloro i quali il test sierologico dia risultato positivo o dubbio, sarà programmata in tempi brevi l'esecuzione di un tampone per la ricerca del genoma virale. In attesa del tampone l'operatore è posto in isolamento domiciliare fiduciario". Per gli operatori con temperatura superiore a 37,5 "sarà programmato un tampone per la ricerca del genoma virale. In attesa dell'esecuzione del primo tampone, l'operatore sarà escluso dal lavoro per le cure del caso e la quarantena".

Nel caso in cui il primo tampone dia esito positivo, l'operatore sarà posto in quarantena domiciliare fino alla guarigione Covid-19 che coincide con l'assenza dei sintomi per 14 giorni e 3 giorni di clinica silente al termine dei quali, l'operatore dovrà sottoporsi a due ulteriori tamponi a distanza di 24 ore. L'operatore potrà essere riammesso in servizio solo alla negatività dei due tamponi ed a seguito di nulla osta del medico competente. Nel caso in cui il tampone dia esito negativo l'operatore sarà posto in isolamento domiciliare e il rientro in servizio potrà avvenire alla scomparsa dei sintomi, previo un ulteriore tampone di conferma della negatività e nulla osta del medico competente".

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