Farina sulla Bmw di Warhol Il blitz delle ambientaliste: "Contro la società ipocrita"

Alla mostra alla Fabbrica del Vapore: la M1 nel mirino di quattro attiviste di Ultima generazione. Tecnici dalla Germania per visionare l’opera da 10 milioni. Sangiuliano: uno sfregio alla cultura

di Nicola Palma

L’ingresso come normali visitatrici, con regolare biglietto acquistato all’entrata. Poi il blitz improvviso e gli otto chili di farina rovesciati in pochi secondi sulla Bmw M1 dipinta da Andy Warhol, pezzo unico da 10 milioni di euro che impreziosisce la mostra dedicata al re della pop art in calendario fino al 26 marzo alla Fabbrica del Vapore. Poi due delle quattro attiviste (filmate da un uomo) si sono incollate al pavimento, prima di essere trascinate via dagli vigilantes. È la sequenza dell’ennesima incursione di "Ultima generazione", movimento che mette in scena proteste choc in tutto il mondo per sensibilizzare l’opinione pubblica sui cambiamenti climatici.

"Le opere d’arte sono state prese di mira per evidenziare l’ipocrisia valoriale della nostra società – la spiegazione –. Davvero ci indigniamo per la simulazione di un danneggiamento di opere d’arte, mentre la distruzione oggettiva in atto delle opere della natura, degli ecosistemi e della nostra stessa vita ci lascia indifferenti? È necessario riconsiderare i nostri valori etici, emotivi e le nostre priorità". Alcune delle richieste sono state urlate dalle ambientaliste a favor di smartphone: "Interrompere la riapertura delle centrali a carbone dismesse e cancellare il progetto di nuove trivellazioni per la ricerca ed estrazione del gas naturale". I cinque protagonisti dell’assalto, sulla falsariga di quello andato in scena il 31 luglio al Museo del 900 (in due si incollarono alla scultura "Forme uniche della continuità nello spazio" di Umberto Boccioni), sono stati identificati dalla Digos e accompagnati in Questura: verranno denunciati per la violazione dell’articolo 518 duodecies del codice penale, che punisce con multe fino a 10mila euro e la reclusione da sei mesi a tre anni chi deturpa o imbratta beni culturali. Qualche ora dopo il raid, la mostra ha riaperto al pubblico: "Stiamo ripulendo – ha spiegato il producer Salvatore Lacagnina – e per ora non tocchiamo la macchina: stiamo aspettando i tecnici della Bmw che arrivano dalla Germania", che dovranno valutare la presenza di eventuali danni.

"Non è più sopportabile l’oltraggio perpetrato ai danni del patrimonio culturale nel nome di un presunto ideale ambientalista", il commento del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. "Questi cretini che infestano i musei europei vandalizzando opere d’arte, deturpando, molestando e facendo casino, hanno davvero rotto! Che paghino i danni e passino un po’ di tempo dove meritano", ha aggiunto il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini.

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