
Falsa giurista, truffatrice di avvocati. Tradita dalle ricerche online: "Come scoprire i pin bancomat"
di Federica Zaniboni
MILANO
Su internet cercava "come rubare senza rimorso" e intanto continuava a truffare un avvocato dopo l’altro. Sì, perché il suo obiettivo erano sempre gli studi legali, presso i quali riusciva a farsi assumere fingendosi un’esperta giurista nel settore civile. Una volta ottenuto l’incarico, poi, puntava dritta a intascare quanti più soldi possibile e oggetti di valore. Una donna di 56 anni è stata arrestata a Milano per avere raggirato almeno sette professionisti, mettendo in atto sempre la stessa strategia. Ai colloqui di lavoro si presentava, come sottolinea il gip, valorizzando "la propria serietà" e nel frattempo cercava online come scoprire i pin dei bancomat. La truffatrice è finita agli arresti domiciliari nell’ambito di un’indagine coordinata dal procuratore aggiunto Eugenio Fusco e condotta dalla polizia di Stato e dalla polizia locale, che ha portato alla luce tutti i colpi messi a segno nel corso degli ultimi anni. Tra le vittime, anche un anziano avvocato milanese al quale la donna avrebbe rubato la carta di credito approfittando di un malore che aveva avuto il professionista, portandogli via in tutto quasi 24mila euro.
Gli inquirenti non escludono nemmeno l’ipotesi che possa essere stata lei a farlo stare male, in quanto proprio in quello stesso periodo la vittima appariva spesso "in stato di stordimento" Per adescare i legali, la donna – con diversi precedenti e condanne definitive per truffe e falsi – aveva pubblicato un falso curriculum sul sito dell’Ordine degli avvocati milanesi, servendosi anche di falsi profili sui social network nei quali avvalorava la sua esperienza come giurista. Una volta ottenuto un incontro con il malcapitato di turno, si presentava quindi come una seria professionista, facendo leva anche sulla presunta attività di volontariato che aveva svolto presso un’associazione di primo soccorso che a sua volta sarebbe stata truffata proprio dall’indagata. Dopo essere stata assunta come collaboratrice, passava quindi all’azione, rubando dagli studi i portafogli e le carte di credito con i relativi pin e le password per effettuare prelievi e bonifici che finivano sul suo conto e su quello del suo compagno.
A incastrarla hanno contribuito anche le ricerche online fatte dall’arrestata, che digitava sui motori di ricerca frasi come "Non riesco a tenere un lavoro perché rubo" o "dove rubare soldi". Arrestata su ordinanza del gip milanese Lorenza Pasquinelli, la donna potrebbe essere responsabile di truffe ai danni di almeno altri cinque avvocati, uno dei quali l’ha già denunciata. Non si può escludere, inoltre, che possa avere lavorato anche in studi legali di altre città. Il gip di Milano Lorenza Pasquinelli evidenzia nell’ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari che la 56enne non ha alcuna "capacità di autocontrollo rispetto all’appropriazione di denaro" e che tutti i colpi sono stati messi a segno "approfittando della fiducia" delle vittime. Ammettendo davanti al giudice per le indagini preliminari soltanto una parte minima di ciò che le viene contestato, la donna adesso dovrà rispondere dei reati di furto, truffa e indebito utilizzo di strumenti di pagamento.