Tv, social e caso Genovese: "Fabrizio Corona deve tornare in carcere"

Sulla richiesta deciderà il collegio della Sorveglianza L’ex fotografo è ai domiciliari

Fabrizio Corona (Ansa)

Fabrizio Corona (Ansa)

Milano, 18 febbraio 2021 -  Una nuova tegola nell’infinita vicenda giudiziaria che coinvolge Fabrizio Corona. Il giudice della Sorveglianza Marina Corti ha proposto infatti la revoca del "differimento pena" e quindi il ritorno in carcere dell’ex re dei paparazzi, ora in detenzione domiciliare. Su questa proposta, avanzata per una serie di violazioni delle prescrizioni da parte dell’ex agente fotografico, dovrà decidere un collegio di giudici della Sorveglianza. È emerso dall’udienza di ieri relativa ad un altro procedimento in cui si deve stabilire se Corona debba o meno tornare in carcere. Da qui la riunione dei due procedimenti in un’unica udienza fissata per l’8 marzo. Dopo la discussione in aula a marzo arriverà la decisione. Già lo scorso autunno lo stesso giudice, Marina Corti, aveva diffidato Corona dal partecipare a programmi tv. Dopo la diffida è arrivata anche la proposta di revoca del differimento pena concesso in via provvisoria all’ex ‘re dei paparazzì per la sua "patologia psichiatrica" e che, a inizio dicembre 2019, lo aveva fatto passare da San Vittore ad un istituto di cura e poi a casa in detenzione domiciliare. Proposta, a quanto si è saputo, legata ad alcune violazioni delle prescrizioni tra cui, pare, anche il continuo uso dei social network.

Il giudice ha, comunque, deciso di proporre la revoca ai giudici, senza disporre, in attesa della decisione del collegio, il rientro in carcere di Corona in via provvisoria. Di recente la polizia ha inviato alla Sorveglianza segnalazioni di violazioni di prescrizioni legate al fatto che l’ex agente fotografico si sta occupando da alcune settimane di due delle presunte vittime che hanno denunciato Alberto Genovese, l’imprenditore del web finito in carcere a novembre per aver stordito con droghe e stuprato una 18enne. Tutto ciò andrà valutato dai giudici che, dopo l’udienza dell’8 marzo, decideranno sulla revoca o meno del differimento pena.  

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