Fabrizio Corona arriva in aula con la fidanzata: "Appello vergognoso" / FOTO E VIDEO

Caso "tesoretto" nel controsoffitto, il pg chiede condanna a 2 anni e 9 mesi. L'ex fotografo sbotta: "Non capisce un c..."

Fabrizio Corona e la fidanzata Silvia Provvedi al Palazzo di Giustizia (Ansa)

Fabrizio Corona e la fidanzata Silvia Provvedi al Palazzo di Giustizia (Ansa)

Milano, 5 giugno 2018 - Il sostituto Pg Maria Pia Gualtieri ha chiesto di condannare Fabrizio Corona a 2 anni e 9 mesi per tutti i reati, compresa l'intestazione fittizia di beni, nel procedimento sui 2,6 milioni di euro in contanti trovati nel controsoffitto di casa della sua collaboratrice e in due cassette di sicurezza in Austria. In primo grado Corona era stato condannato a un anno per un illecito fiscale ed era stato assolto, invece, per le altre accuse tra cui quella più pesante di intestazione fittizia dei beni. Adesso il sostituto pg Maria Pia Gualtieri ha chiesto di riaprire il dibattimento per poter ascoltare due testi. Il processo, poi, è stato rinviato e si tornerà in aula il prossimo 21 settembre. 

LA RICHIESTA DI RINNOVAZIONE DEL DIBATTIMENTO -  Nel corso dell'udienza di oggi, dedicata alla requisitoria del sostituto procuratore generale, il sostituto pg ha chiesto ai giudici, prima di tutto, la rinnovazione del dibattimento con le testimonianze in aula di Geraldine Darù - che fu grande accusatrice dell'ex agente fotografico sui circa 2,6 milioni trovati in un controsoffitto e in Austria - e di Francesca Persi, coimputata e per la quale ha

Fabrizio Corona all'arrivo al Palazzo di Giustizia (Ansa)
Fabrizio Corona all'arrivo al Palazzo di Giustizia (Ansa)
chiesto 1 anno e 7 mesi. Le deposizioni in aula, secondo il pg, servirebbero "per una diversa valutazione dei fatti". Per la Procura generale, così come per la Dda, infatti, Corona deve essere condannato anche per l'intestazione fittizia dei beni e per la violazione delle normative sulle misure di prevenzione, accuse principali su quei contanti che caddero, invece, in primo grado. "Corona - ha detto il pg - ha sempre voluto nascondere il suo patrimonio di soldi in nero allo Stato e all'Erario, lui era il dominus di tutto e la signoria sul denaro, invece, ce l'aveva la Persi e il fine era eludere le misure di prevenzione". Per il pg, dunque, il Tribunale non doveva "con quel quadro probatorio agli atti" assolvere Corona da due delle tre imputazioni, quelle principali.

CORONA: "NON  HA CAPITO NIENTE" - Più volte in aula, davanti ai giudici della seconda sezione d'appello, Corona si è lasciato andare a gesti di nervosismo e ha sbottato. "La legge la conosco bene io, ci vuole onestà intellettuale", ha ripetuto l'ex 're dei paparazzì e il pg ha risposto: "Corona non butti al vento il suo percorso di recupero con queste dichiarazioni". E il presidente del collegio Guido Brambilla è dovuto intervenire con un "basta, la smettiamo, lasciamo concludere il pg". Appena uscito dall'aula, poi, (il processo è stato rinviato anche per le dichiarazioni spontanee di Corona) l'ex re dei paparazzi ha attaccato frontalmente il pg: "Non ha capito nulla, anzi ringrazio il pg perché non ha capito nulla, io non solo so il diritto, io glielo insegno, l'impugnazione della Procura è inammissibile, nel processo abbiamo sentito già 60 testimoni, chiedere 2 anni e 9 mesi ora è vergognoso, non ha capito un c....".

L'ARRIVO CON LA FIDANZATA - Fabrizio Corona si è presentato al processo d'appello mano nella mano con Silvia Provvedi. Una relazione al centro del gossip da quando è stato scarcerato, che sembrerebbe aver ripreso slancio. Alla domanda "E' tornato il sereno tra voi?" Provvedi ha risposto sorridendo: "E' una storia turbolenta ma che ci lega tanto. Anche quando litighiamo, siamo mano nella mano". 

CORON_31585666_131608
CORON_31585666_131608
IL RITORNO SUI SOCIAL - Dal 15 maggio scorso, Corona ha potuto tornare a svolgere la propria attività lavorativa nell'ambito dell'affidamento terapeutico a cui è sottoposto e, dato che "l'elemento pubblicitario e mediatico è una componente essenziale della" sua "peculiare attività", come ha scritto il giudice della Sorveglianza, anche ad "utilizzare i social network" e a rilasciare interviste. "Sono super convinto di avere ragione - ha detto Corona prima di entrare in aula - vinceremo anche questa battaglia, la Procura ha presentato un appello vergognoso, assurdo, con bugie anche querelabili. Il mio percorso fuori dal carcere è stato perfetto". "Non mi sento rappresentato da un Luigi Di Maio o da un Matteo Salvini - ha aggiunto l'ex fotografo dei vip a margine del processo -. Se Salvini è Ministro dell'Interno, io potrei fare il ministro della Giustizia". 

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro