
di Marianna Vazzana
Quasi 800mila visitatori in quattro anni alla Fabbrica del Vapore: per l’esattezza, 789.107 tra il 2016 e il 2020 nella struttura di via Procaccini che ha ospitato 19 coproduzioni per 1.995 giornate di apertura al pubblico. Non solo: dal 2018 gli spazi sono stati teatro di eventi e manifestazioni temporanee, a titolo oneroso o gratuito, per un totale di 1.200 giornate. Il complesso si estende su una superficie di 14mila metri quadri, una ex area industriale riqualificata dal Comune a partire dal 2002. Dal 2016, due sono le direttrici seguite: la Fabbrica del Vapore come spazio pubblico e come cerniera tra la formazione e il lavoro dei giovani artisti.
Gli spazi sono quindi divisi in lotti dedicati alla realizzazione di eventi pubblici gestiti direttamente dal Comune di Milano, come la Cattedrale, lo spazio Messina, le Ex-cisterne, la Sala delle Colonne e il piazzale, e 15 spazi per un totale di 5.500 metri quadrati che vengono assegnati tramite concessioni.
Dal 2 marzo è aperto l’avviso esplorativo per manifestazioni di interesse per la valorizzazione dell’immobile di via Luigi Nono: si tratta dei lotti 2, 4 e 6, la cui assegnazione precedente non è andata a buon fine a causa di atti vandalici nel 2016, che hanno reso quel luogo inutilizzabile. Un’area poi occupata abusivamente diventando la sede del Tempio del futuro perduto, "Nuovo spazio dedicato alla creatività indipendente", si legge sulla pagina Facebook.
"La Fabbrica del Vapore negli ultimi anni è diventata sempre più punto di riferimento per la città, soprattutto per giovani, artisti e famiglie – commenta la Vicesindaco Anna Scavuzzo – e stiamo ragionando su come proseguire questo percorso di valorizzazione. Tra le idee c’è l’individuazione di un concessionario cui affidare l’elaborazione di una proposta culturale e la valorizzazione degli spazi come location per eventi". Ma "sarebbe interessante sapere – sottolinea il consigliere comunale e assessore regionale Riccardo De Corato (FdI) – quanti hanno visitato gli spazi occupati abusivamente in via Luigi Nono dal centro sociale. Una situazione di illegalità che va sanata e per la quale non basta certo soltanto presentare una denuncia come ha dichiarato il vicensindaco.
Questi spazi vanno sgomberati per essere restituiti alla collettività a cui sono stati sottratti".