
In corsia
Milano, 17 giugno 2016 - Anche quest’anno i letti chiusi per ferie in corsia, a Milano, saranno soprattutto ad agosto. Dopo il superlavoro dell’estate dell’Expo - quando l’ex Asl garantì 400 posti in più a luglio e 500 ad agosto per far fronte al flusso di turisti attirati dall’Esposizione - si torna ai livelli del 2014, comunicano da Corso Italia. Se l’Asl, frattanto, è stata trasformata in Agenzia di tutela della salute inglobando anche i territori a Nord e Sud di Milano fino a Lodi, per un totale di tre milioni e mezzo di cittadini; se la riforma ha stravolto (in parte) la geografia delle aziende ospedaliere pubbliche, ci sono cose che non cambiano. Medici, infermieri e Oss devono sempre fare le ferie, perché sono un loro diritto e perché quelle non smaltite pesano sui bilanci degli ospedali, i privati che devono macinare utili e i pubblici sotto il Damocle della spending review. E le ferie del personale ospedaliero si disegnano su una città che presumibilmente si svuota soprattutto in agosto, decimando le chirurgie (gli interventi non urgenti e programmati, business delle cliniche private) e tenendo botta nell’urgenza e nelle medicine, che si riempiono di anziani provati dalla calura e non di rado finiscono a sopperire funzioni più sociali che cliniche, in coincidenza con le ferie della badante.
Quest'estate dunque, nell’intera Ats grande come quattro vecchie Asl, restano aperti 12.532 posti letto a giugno, 11.782 a luglio, 8.564 ad agosto e 12.308 a settembre. Nella metropoli con Sesto e Cinisello (territorio della vecchia Asl Milano) su 8.582 letti ospedalieri a regime ne restano aperti 8.482 a giugno, 7.980 a luglio, 5.584 ad agosto e 8.274 a settembre; e cioè il 99% questo mese (contro il 100% dell’anno scorso), il 93% il prossimo (come l’anno scorso), il 65% in agosto (erano il 66% nel 2015) e il 96% a settembre, che l’anno scorso (sulla carta) era già a regime. Ferie “spalmate” insomma, con lo sforzo più grosso per gli ospedali pubblici, che in agosto garantiranno il 69% dei posti (era il 71% durante l’Expo) mentre quelli privati a contratto ne chiuderanno quattro su dieci (ma meno dell’anno scorso, quando funzionarono al 58%). Nelle strutture pubbliche, l’area delle cure intensive e l’area medica non scenderanno mai sotto i tre quarti della potenza piena, con 225 letti aperti su 299 totali e 1.521 su 2.036, rispettivamente, nel mese di agosto. Anche l’area materno-infantile (come sottolinea sempre uno storico direttore di presidio milanese, "i bambini non smettono di nascere in estate") non avrà mai meno del 79% dei letti normalmente disponibili negli ospedali pubblici, mentre i privati ad agosto ne garantiranno quasi sette su dieci. Le chirurgie, invece, in agosto scenderanno al 57% dei posti nel pubblico e al 48% nelle cliniche private, che chiuderanno quindi più di metà dei letti. In generale a Ferragosto la sanità pubblica a Milano garantirà 3.469 posti in ospedale su 5.057, vale a dire quasi sette su dieci; quella privata sei su dieci, 2.115 su 3.525. Il privato convenzionato, più del pubblico, concentra le proprie ferie d’agosto: giugno è un mese come gli altri otto, a luglio saranno aperti il 96% dei letti e a settembre il 97%. Mentre gli ospedali pubblici stanno già funzionando al 98%, chiuderanno quasi un letto su dieci a luglio e a settembre ne terranno aperti il 96%.