Educazione civica con i podcast di Martini

Il programma della sua Fondazione per le scuole. E per avvicinare i giovani ai messaggi del Cardinale si sperimenta tra salmi ed elettronica

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di Simona Ballatore

La voce del cardinale Carlo Maria Martini si diffonde nell’aula durante la lezione di educazione civica. Il materiale digitale per i docenti è già a disposizione, verrà implementato. E per avvicinare i giovani si sperimentano linguaggi inediti: la musica elettronica incontra il Libro dei Salmi. Così, a dieci anni dalla scomparsa di Martini, la Fondazione nata nel suo nome ricorda l’attualità del suo pensiero rivolgendosi alle nuove generazioni.

"Il nostro obiettivo non è solo quello di avere un archivio storico, con materiale inerte, ma di metterlo al centro di un progetto comunicativo e formativo a disposizione non solo della Chiesa ma della società civile", spiega padre Carlo Casalone, presidente della Fondazione Carlo Maria Martini. A partire dalle scuole. "Il punto di ancoraggio è il nuovo programma di educazione civica – sottolinea –. Nel pensiero del cardinale Martini diversi argomenti riguardano il rispetto del bene comune e i valori di cittadinanza. C’è il suo dialogo nella città pluralista, la questione etica pubblica, la carità che si fa azione politica in modo non teorico e assistenzialista, ma concreto, nel farsi prossimo. Mettiamo tutti i materiali a disposizione dei docenti che possono usarli all’interno dei loro percorsi interdisciplinari". Sono stati raccolti audio, testi, immagini che possono essere scaricati direttamente dal sito fondazionecarlomariamartini.it mentre si creano percorsi mirati, partendo dalle scuole della rete dei Gesuiti.

"Materiali e podcast però sono dedicati anche a gruppi educativi, movimenti, a chi si occupa di attività per i giovani", ricorda padre Casalone. A questo si unisce un’altra attività inedita: "La musica acusmatica permette esperienze immersive - racconta -. Negli spazi della Fondazione culturale San Fedele, dove abbiamo sede, abbiamo una sala con 150 altoparlanti, uno spazio unico in Italia per le sue potenzialità acustiche. Così abbiamo pensato a incontri inusuali invitando compositori. Si parte sempre dall’ascolto della parola di Dio, la musica elettronica coinvolge molto i ragazzi. Arrivano fasce universitarie e post-universitarie che stanno accogliendo la proposta con molto entusiasmo". Mentre continua la digitalizzazione dell’archivio e l’Opera Omnia, un altro tassello è costituito dalle “Martini Lecture“ all’università Bicocca. "Si chiama chi riveste ruoli di responsabilità e di impegno civile e lo si mette a confronto con le pagine di Martini", continua il presidente. Si è cominciato con Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, si è affrontata la giustizia riparativa con la ministra Marta Cartabia, c’è stato l’intervento di Luciano Floridi, filosofo che insegna a Oxford.

Fra i giovani in prima linea c’è Francesca Perugi, 34 anni, che ha lasciato la sua Toscana durante il dottorato di ricerca per studiare proprio il pensiero di Martini, trasferendosi a Milano. Un lavoro prezioso custodito ora in un libro “Storia di una sconfitta - Carlo Maria Martini e la Chiesa in Europa“ ma che continua in Fondazione, anche nella parte “educational“. "La forza e il valore del pensiero del Cardinal Martini è nella problematizzazione di tutto – racconta –, da un passaggio di poche righe riusciva a trovare le domande per l’oggi. L’oggi di 2030 anni fa, quando scriveva, ma anche l’oggi-oggi. Ci fa domande che sollecitano riflessioni, che è quello che noi, come educatori, cerchiamo di fare. In Fondazione si è cercato di trovare un linguaggio più accessibile, anche con una musica diversa, per portare il suo messaggio ai giovani".

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