Duro inverno pensando al gelo in Ucraina

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Piero

Lotito

Ci siamo. Lo zero gradi è a portata di pelle, il freddo avanza inesorabile. Sarà un duro inverno, insolitamente umido e quindi foriero di abbondanti nevicate, gli appassionati di sci già esultano. Non inganni il sole che a volte accompagna le giornate che portano al Natale: bisogna coprirsi, le mascherine ci hanno protetti per due anni, e ora l’influenza dilaga per farci scontare la lunga esenzione. Ma non sarà soltanto per questo un inverno difficile, forse il più difficile degli ultimi decenni. Sia pure pagando bollette più salate, avremo ancora il riscaldamento nelle nostre case, ci lanceremo secondo tradizione negli acquisti natalizi e la sfangheremo passando per i due illustri cenoni, Natale e Capodanno, e anche per l’Epifania, ogni anno minacciata da Halloween eppure sempre vincente, per fascino e significato, nella classifica delle nostre feste preferite. Il difficile, quest’anno, è bene saperlo, sarà far finta di niente. Sarà difficile ignorare che attorno a noi, nei nostri quartieri e nella nostra città, tante persone soffrono il freddo e spesso la fame, accampate alla meglio sotto le pensiline o sopra le panchine, gettate negli androni più periferici e più nascosti. Sappiamo che le organizzazioni umanitarie vedono e provvedono, ma sappiamo anche che il loro aiuto spesso non basta a dare cibo e calore per tutti. Sarà difficile non pensarci. Soprattutto, nell’inverno che bussa alla porta e quasi manda giù i nostri muri ben coibentati, sarà difficile non pensare ai milioni di ucraini che non hanno luce e non hanno gas, che spesso non hanno acqua potabile e sono costretti e tenere i bambini al freddo e al gelo, come dice il canto natalizio di Alfonso Maria de’ Liguori. Ammireremo a lungo le nostre luminarie e gli alberi addobbati con luci e colori, e sapremo che in Ucraina le case sono sventrate dalle bombe e annerite dagli incendi, e che gli alberi laggiù sono sfrondati e bruciati dai colpi di cannone dei carri armati. Sarà difficile brindare al nuovo anno sapendo tutto questo e anche altro: che, per fare un esempio non secondario, in Iran ogni giorno la polizia sparerà ai manifestanti che chiedono libertà e ogni giorno un giovane verrà impiccato. E come si fa a passare l’inverno tra panettoni e shopping, pensando al gelo che occupa troppi Paesi e troppe vite umane?

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