Duecento alloggi Aler per chi fugge dalla guerra E si punta pure su 1.200 famiglie ucraine residenti

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di Giambattista Anastasio

Sono duecento gli alloggi popolari che le Aler lombarde possono mettere a disposizione degli ucraini che fuggono dal fuoco dell’invasione russa. In Lombardia ne sono attesi circa centomila, secondo una stima della Regione, solo a Milano circa quarantamila, secondo il Comune. Nei giorni scorsi era stato il governatore Attilio Fontana a far sapere che tra le soluzioni allo studio della Giunta regionale per l’accoglienza dei profughi c’era anche il ricorso all’edilizia pubblica. L’indicazione di Fontana è stata recepita dalle Aler che hanno avviato il censimento. In tutta la regione gli alloggi popolari disponibili sono 200, come detto, e la metà di questi sono sotto la gestione di Aler Milano: un’ottantina in città e un’altra ventina nell’hinterland.

Si tratta di alloggi che possono essere messi a disposizione del piano di accoglienza degli ucraini perché necessitano di piccoli lavori – ad esempio la messa a norma degli impianti – dei quali si occuperà Aler e che si eseguono in pochi giorni. Ora la Regione e la costola lombarda dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI) invieranno una comunicazione ai sindaci con la quale renderanno nota la disponibilità di alloggi per l’emergenza profughi, quindi Aler Milano pubblicherà una manifestazione d’interesse. A quel punto serve una convenzione a tre: Aler, Comuni e associazioni del terzo settore. È questa la strada da seguire perché possano essere usati i fondi che il Ministero dell’Interno mette a disposizione dei piani di accoglienza degli ucraini. I tempi dovranno essere stretti e come tali si annunciano: questione di giorni, assicura l’assessore regionale alla Casa, Alessandro Mattinzoli.

Non è finita, però. Un secondo canale di accoglienza passerà dalle famiglie ucraine che da tempo vivono in Lombardia e in particolare nelle case popolari: 1.200 in tutto, 480 della quali solo negli alloggi popolari di Milano e hinterland. In questo caso la soluzione sarà quella di agevolare e velocizzare i ricongiungimenti tra queste famiglie e i parenti in fuga dall’Ucraina. E ieri si è tenuto un incontro tra Alan Rizzi, sottosegretario ai Rapporti con le Delegazioni internazionali della Regione, e il Corpo Consolare degli Stati membri dell’Unione Europea per confrontarsi sulle tematiche riguardanti la guerra in Ucraina e, in particolare, proprio sull’accoglienza dei profughi.

mail giambattista.anastasio@ilgiorno.net

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