
Il condominio di via Lopez
Milano, 19 agosto 2021 - "È incredibile. Ci separa un muro e non ci siamo accorti di niente fino a martedì, quando il cattivo odore era insopportabile. All’inizio pensavamo fosse spazzatura lasciata a marcire chissà dove. Erano due anziani tranquilli, solitari. Io vedevo uscire solo lui, per la spesa e le commissioni. Lei era sempre a casa, camminava a fatica, ogni tanto curava i fiori sul balcone". Sherif, 21 anni, abita con la famiglia accanto alla casa dei coniugi Liliana P. e Ivano G., 80 anni lei e 73 lui, trovati morti nel loro alloggio di via Lopez 7, a Quarto Oggiaro, in un caseggiato del Comune gestito da MM, due giorni fa poco prima delle 17. Entrambi soffrivano di diverse patologie. L’uomo era a terra, in bagno, in uno spazio stretto, come avesse avuto un malore improvviso che gli ha lasciato solo il tempo di crollare sul pavimento provando ad aggrapparsi a oggetti che poi gli sono finiti addosso. La donna era vicina al letto, come si fosse alzata in un estremo tentativo di aiutare il marito, magari dopo aver sentito le sue urla o il tonfo, o di provare a chiamare i soccorsi. È presumibilmente morta di stenti, perché secondo quanto emerso era il marito la parte "attiva" della coppia, che accudiva la compagna. Sono stati alcuni abitanti a dare l’allarme, insospettiti dai miasmi, insieme alla custode: hanno spiegato di non vedere lui "da giorni, forse una settimana". L’appartamento era chiuso dall’interno, con la chiave infilata nella serratura, e le stanze erano in ordine quando sono intervenuti i carabinieri della stazione Musocco, il 118, i vigili del fuoco e operatori MM. Al momento tutto lascia pensare che marito e moglie siano deceduti per cause naturali. Sui corpi nessun segno di violenza. Certo è che accanto agli anziani non c’era una rete familiare o sociale. "Una storia triste, di solitudine", ripetono nel caseggiato. La porta è al primo piano di una delle palazzine: una volta raggiunto il pianerottolo, occorre scendere qualche gradino per approdare all’uscio. Ora ci sono i sigilli dei carabinieri. È stata disposta l’autopsia sulle salme per accertare ufficialmente le cause della morte. "Non ho mai visto un parente andarli a trovare. Mi fa star male pensare a come siano morti, soprattutto lei, che deve essersi ritrovata completamente sola", conclude Sherif. Entrambi gli anziani si erano trasferiti a Milano dal Veneto: lei era originaria di Venezia, lui della provincia di Rovigo. "Serve una mappatura dettagliata delle persone sole - commenta Fabio Galesi, assessore del Municipio 8 - e trovare una soluzione per comunicare giornalmente con loro".