Fase 3, ora è boom di dipendenze digitali

Il servizio SostieniMi: aumentate le segnalazioni di giovani schiavi di telefonini e pc per effetto del lockdown

Ragazzini davanti al pc giorno e notte

Ragazzini davanti al pc giorno e notte

Milano, 21 giugno 2020 - Il lockdown da coronavirus ha provocato un preoccupante boom di dipendenze “digitali’’. Parliamo di adolescenti milanesi che durante i mesi di soggiorno forzato in casa si sono attaccati a smartphone e computer perdendo il contatto con il mondo reale e sprofondando in una realtà virtuale fondata solo su Internet, sui social network (da Facebook a Instagram) e sui giochi elettronici.

Il fenomeno è stato rilevato da SostieniMi, il servizio comunale di contrasto alle dipendenze partito lo scorso 1° ottobre tramite il numero 335/1900536 e l’indirizzo email elplinedipendenze@gmail.com. Si tratta di un servizio di ascolto telefonico che garantisce l’anonimato a chi chiama ma anche degli educatori che rispondono al telefono e nella chat su WhatsApp collegata al numero sopra riportato. Da ottobre a maggio, SostieniMi ha ricevuto 600 richieste di aiuto (circa due al giorno in media): il 72% dai diretti interessati, il 27% da un familiare o dal partner, il resto da amici o conoscenti. Le dipendenze più diffuse restano quelle da tossicodipendenza (50%), gioco d’azzardo (27,2%) e alcol (13,8%). Ma il fenomeno delle dipendenze digitali è in aumento, come racconta al Giorno l’educatore del servizio SostieniMi Michele (il nome con cui si presenta agli utenti): "Si tratta di nuovi tipi di dipendenze comportamentali aumentate durante il lockdown, mesi in cui c’è stato un forte incremento dell’utilizzo di smartphone e computer. Abbiamo ricevuto telefonate di genitori molto preoccupati per il comportamento dei figli, che rasentava la chiusura totale: gli adolescenti segnalati restavano attaccati quasi 24 ore su 24 a telefonini o pc, tanto da saltare i pasti e non aver più nessun altro tipo di interesse". Come si esce da questo tunnel? "Adolescenti con problemi del genere li indirizziamo ai servizi territoriali di diagnosi precoce per giovani dai 14 ai 24 anni, in cui sono presenti psicologi, psichiatri e vari tipi di terapeuti". L’educatore Michele, poi, fa una previsione anche rispetto alle altre dipendenze legate a droga, gioco e alcol: "Ci aspettiamo che nei prossimi mesi ci sia un incremento delle richieste di aiuto, perché nei mesi dell’emergenza coronavirus la risposta dei servizi territoriali per i problemi legati alle dipendenze è stata inferiore proprio a causa del lockdown: minori presenza nei Sert e limitazione dei percorsi terapeutici".

L’assessore comunale alle Politiche sociali Gabriele Rabaiotti, intanto, commenta: "SostieniMi è stato un supporto prezioso, soprattutto in questi mesi di emergenza sanitaria in cui i contatti sociali sono stati forzatamente interrotti o comunque molto limitati. È un’iniziativa che si è posta l’obiettivo ed è riuscita a intercettare la richiesta di aiuto anche nella sua fase embrionale, di chi sperimenta una condizione di bisogno senza le necessarie consapevolezze che permettono di rivolgersi al sistema dei servizi già attivo. Un impegno che ha fatto emergere nuove forme di dipendenze, come quella dal digitale, che spesso non sono percepite come tali, ma che sono non meno insidiose e alienanti. Ci impegniamo a proseguire in questo percorso, che sta dando ottimi frutti".  

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