Diana e Rina fra gioie e dolori Storia di un’amicizia lunga 53 anni

Una politologa, l’altra scienziata, hanno 95 e 101 anni: abbiamo attraversato le nostre vite aiutandoci a vicenda

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di Barbara Calderola

La politologa e la scienziata, così diverse, ma unite da un’amicizia inossidabile. Diana e Rina, 95 anni e 101, si sono "aiutate, sostenute a vicenda, ascoltate per tutta la vita". Il loro rapporto è il simbolo perfetto di quei legami femminili che sanno essere così profondi.

Oggi queste due donne straordinarie vivono ancora una accanto all’altra alla casa di riposo Orpea di San Felice, a Segrate. Ma qui sono arrivate dopo aver attraversato insieme un’epoca.

Gioie e dolori, successi e fatiche per farsi strada in un mondo di uomini fatto per uomini. Ma loro non si sono arrese. Anche oggi, con il corpo che tradisce, basta uno sguardo per intendersi.

E dove la “macchina” non risponde, arriva lo spirito. Sono l’esempio vivente della solidarietà, gratuita, disinteressata, affettuosa, "quanto di più prezioso esista", raccontano.

Il loro legame sarà protagonista tra pochi giorni nella residenza in cui abitano: il 30 luglio è la Giornata dell’Amicizia, voluta dall’Onu per promuovere una cultura di pace e di fratellanza. Una festa dedicata a un rapporto che "se sincero dura davvero per sempre".

Per loro "è cominciato tutto a Lugano nel 1969 - ricordano - a una bridge a casa di conoscenti comuni". È lì che le due donne con caratteri così diversi, ma complementari, si incontrano per la prima volta. Diana è politologa e insegnante, organizzata nella gestione della casa, laboriosa e sportiva. Rina è chimica, una donna di scienza, riflessiva, posata e amante delle auto. Sulla loro diversità hanno gettato le basi di un’amicizia lunga una vita che le unisce ancora oggi. Entrambe figlie della guerra, hanno dovuto lavorare per sostenersi. Dopo la morte prematura del marito, Diana si ritrova da sola con due ragazzi adolescenti e Rina diventa aiuto e famiglia.

"Siamo sorelle, compagne di viaggio, zie, madri, nonne". Affiatate e solidali, "sempre unite, insieme". Hanno viaggiato in macchina in Europa, in California, in Argentina. "Abbiamo messo tutto in comune, anche gli affetti". Alla casa di riposo non è cambiato niente. Le loro stanze sono comunicanti, indipendenti, ma vicine. "Siamo sempre insieme come da giovani. Certo, ci muoviamo più lentamente e a fatica, ma i sentimenti, i ricordi sono gli stessi: tutto intatto".

Sono entrate all’Orpea, insieme. il 2 agosto 2018, tra pochi giorni saranno quattro anni. Rina è stata dirigente di una società farmaceutica, Diana, l’umanista, docente e consulente di una casa editrice.

Due mondi che sono riusciti ad andare sempre a braccetto. Figlie e nipoti vivono in giro per il mondo, fra l’America e Bruxelles e "noi andavamo sempre a trovarli".

Finché il tempo non ci ha messo lo zampino. Ma le amiche non si arrendono e rivelano il loro segreto: "Condividere è il senso di tutto".

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